P. Spadaro: Papa Francesco ci esorta ad essere ponte tra la Chiesa e il mondo
Siate “uomini di frontiera”, costruttori di ponti tra la Chiesa e il mondo. E’ il
mandato consegnato da Papa Francesco a “Civiltà Cattolica”, nell’udienza di ieri in
Vaticano. Un’esortazione che mette l’accento sulla dimensione missionaria a cui è
chiamata la rivisita dei Gesuiti. Alessandro Gisotti ha raccolto la riflessione
del direttore di “Civiltà Cattolica”, padre Antonio Spadaro, subito dopo l’udienza
con il Pontefice:
R. - Incontrando
Papa Francesco, ho avuto l’impressione di una grande attenzione nei confronti della
“Civiltà Cattolica”, di cui conosce molto bene la storia e, essendo gesuita, conosce
anche le motivazione della nascita di questa rivista. Quindi, ha ribadito l’importanza
per la Chiesa e il suo legame con il Romano Pontefice. E’ stato un incontro che ci
ha confermati come Gesuiti nel servizio al Papa. Poi, il fatto che il Papa sia gesuita
è un elemento in più, non determinante ovviamente - noi siamo sempre stati al servizio
di tutti i Papi, sin dal 1850 - ma ci conferma in questo servizio che ci vede ormai
impegnati da 163 anni.
D. - Il Papa ha detto “Siate uomini di frontiera”,
costruite ponti, con mente e cuore aperto. Siate nei “crocevia delle ideologie”, laddove
i Gesuiti sono sempre stati. In un qualche modo, il Papa ha parlato di “Civiltà Cattolica”
come se parlasse della Chiesa più in generale…
R. - Assolutamente sì e con
parole, tra l’altro, che hanno ripreso alcune espressioni di Paolo VI e quindi in
questo senso c’è una continuità storica. Ha insistito parecchio, delle tre parole
che ci ha consegnato - cioè “dialogo”, “discernimento” e “frontiera” - proprio sulla
frontiera: anzi, in modo particolare, a braccio, ha insistito ripetendo due volte:
“Non addomesticate le frontiere, ma andate in frontiera!”. Quindi, un grosso slancio
missionario dalle sue parole, che ci conferma in questa missione così importante e
delicata di essere ponte tra la Chiesa e il mondo.