Il Papa a “Civiltà Cattolica”: siate uomini di frontiera, costruite ponti con mente
e cuore aperto
Dialogo, discernimento, frontiera. Sono le tre parole su cui si è soffermato Papa
Francesco nell’udienza di ieri mattina alla comunità della “Civiltà Cattolica”, la
rivista dei Gesuiti fondata nel 1850. Il Papa ha chiesto in particolare agli scrittori
del quindicinale, diretto da padre Antonio Spadaro, di essere uomini di frontiera,
impegnati a costruire ponti non muri. Quindi, li ha esortati a dialogare anche con
coloro che non condividono la fede cristiana. L’indirizzo d’omaggio è stato rivolto
al Papa dal prepositogenerale della Compagnia di Gesù, padre Adolfo Nicolás.Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Sono sicuro
di poter contare su di voi”. E’ uno dei passaggi del discorso di Papa Francesco che
sintetizza il clima di un incontro speciale, quello del primo Pontefice gesuita con
la rivista dei Gesuiti per antonomasia, “Civiltà Cattolica”. Papa Francesco, seguendo
il ritmo ternario ignaziano, ha incentrato il suo intervento su tre parole, tre pilastri:
dialogo, discernimento e frontiera. E ha subito esortato i suoi confratelli ad “essere
duri contro le ipocrisie frutto di un cuore chiuso, malato”, ma senza erigere barriere:
“Il
vostro compito principale non è di costruire muri ma ponti; è quello di stabilire
un dialogo con tutti gli uomini, anche con coloro che non condividono la fede cristiana,
ma ‘hanno il culto di alti valori umani’ e perfino con ‘coloro che si oppongono alla
Chiesa e la perseguitano in varie maniere’ (Gaudium et Spes)”.
Dialogare,
ha poi osservato, “significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da
dire”, “senza cadere ovviamente nel relativismo”. Ed ha aggiunto che “per dialogare
bisogna abbassare le difese e aprire le porte” ed è proprio ciò che è chiamata a fare
“Civiltà Cattolica”, anche per offrire il proprio contributo “alla formazione di cittadini
che abbiano a cuore il bene di tutti e lavorino per il bene comune”. Il Papa ha così
rivolto l’attenzione alla dimensione del discernimento, constatando che le “grandi
domande spirituali oggi sono più vive che mai”, ma “c’è bisogno che qualcuno le interpreti
e le capisca”. Papa Francesco ha inoltre osservato che “non bisogna aver paura di
proseguire nel discernimento, per trovare la verità”. Con “intelligenza umile e aperta
– ha detto citando S. Ignazio di Loyola – cercate e trovate Dio in tutte le cose".
E ha sottolineato che “un tesoro dei Gesuiti è proprio il discernimento spirituale,
che cerca di riconoscere la presenza dello Spirito di Dio nella realtà umana e culturale”.
Del resto, ha soggiunto, per cercare Dio in tutte le cose sono necessari “studio,
sensibilità, esperienza”:
“Tutto questo richiede di mantenere aperti il
cuore e la mente, evitando la malattia spirituale dell’autoreferenzialità. Anche la
Chiesa quando diventa autoreferenziale, si ammala, invecchia. Il nostro sguardo, ben
fisso su Cristo, sia profetico e dinamico verso il futuro: in questo modo, rimarrete
sempre giovani e audaci nella lettura degli avvenimenti”.
La terza parola
su cui si è soffermato il Papa è “frontiera”. La “frattura tra Vangelo e cultura –
ha constatato – è senza dubbio un dramma” ed ecco allora che uno dei compiti di “Civiltà
Cattolica” è proprio di “sanare questa frattura”. E riecheggiando quanto detto da
Paolo VI e Benedetto XVI della “Compagnia di Gesù”, Papa Francesco ha esortato la
rivista a essere “nei campi più difficili e di punta, nei crocevia delle ideologie,
nelle trincee sociali”. “Il vostro luogo proprio – ha ribadito – sono le frontiere”:
“Per
favore, siate uomini di frontiera, con quella capacità che viene da Dio (cfr 2Cor
3,6). Ma non cadete nella tentazione di addomesticare le frontiere: si deve andare
verso le frontiere e non portare le frontiere a casa per verniciarle un po' e addomesticarle.
Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza
per la vita della fede, è urgente un coraggioso impegno per educare a una fede convinta
e matura, capace di dare senso alla vita e di offrire risposte convincenti a quanti
sono alla ricerca di Dio”.
“Si tratta – ha detto ancora il Papa – di sostenere
l'azione della Chiesa in tutti i campi della sua missione”. La “Civiltà Cattolica”,
ha ricordato, quest'anno si è rinnovata e raggiunge oggi i suoi lettori pure nelle
reti sociali:
“Anche queste sono frontiere sulle quali siete chiamati a
operare. Proseguite su questa strada!”.