Turchia. Usa e Onu chiedono il rispetto della libertà di espressione
Turchia. E’ tornata la calma a piazza Taksim, a Istanbul, dopo la notte più violenta
dall’inizio delle proteste contro il premier Erdogan. I manifestanti per ora occupano
solo il vicino parco Gezi. A livello internazionale, intanto, sono arrivate condanne
per la violenza usata contro i dimostranti. Il servizio di Debora Donnini:
Una normalità
governata dalla polizia antisommossa regna in piazza Taksim, dopo una notte di violenze:
8 ore di durissimi scontri con migliaia di manifestanti e 200 feriti. I manifestanti
ora si sono spostati nel vicino parco Gezi, contro la cui distruzione, per fare posto
ad un centro commerciale, sono iniziate le prime proteste due settimane fa, poi rivolte
anche contro il premier Erdogan che ieri ha promesso tolleranza zero. Nel pomeriggio
Erdogan incontra una delegazione che dovrebbe rappresentare le proteste ma la piattaforma
che riunisce 116 movimenti ha detto di non essere stata convocata. La situazione rimane
dunque incandescente. Il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu si è schiarato
con i giovani manifestanti e lanciato un appello al Capo dello stato Gul perché convochi
un vertice di tutti i leader politici. Multate, poi, quattro emittenti televisive
considerate vicine all'opposizione per aver trasmesso immagini delle proteste. La
Casa Bianca e l’Onu chiedono il rispetto della libertà di espressione. Preoccupazione
anche dal governo tedesco.