2013-06-12 07:49:40

Mobilitazione in Grecia dopo la chiusura della tv e radio pubblica Etr


Nuova ondata di proteste in Grecia dopo la chiusura nella notte della televisione e radio pubblica Etr. Una mossa che rientra nel piano di austery imposta dalla Troika – Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea – e che ha creato un’ulteriore frattura nella coalizione di governo. Per solidarietà il settore privato ha deciso un black out informativo. Benedetta Capelli:RealAudioMP3

Ultimo atto ieri sera per la Etr, la televisione e radio pubblica greca, che ha cessato le sue trasmissioni; i canali sono stati oscurati, spento anche il ripetitore principale. Immediatamente centinaia di persone a Salonicco e ad Atene sono scese in strada per protestare. Si fa sentire anche l’Uer, l’Unione Europea radio-televisiva, che ha chiesto al governo di annullare la sua decisione perché l’esistenza di mezzi di informazione sono “garanzia di indipendenza e al centro di una società democratica”. Licenziati 2.780 dipendenti della Etr, sovvenzionata dallo Stato e dal pagamento di un canone, con introiti pari a 300 milioni di euro all’anno. La struttura è composta da 5 stazioni televisive, 29 stazioni radio, siti web, un settimanale, oltre all'Orchestra Sinfonica nazionale e l'Orchestra di Musica contemporanea. Il governo difende la sua scelta in un momento di tagli, imposti dalla Troika, e di grandi sacrifici per il popolo ellenico. Etr – fanno sapere – ha un numero di dipendenti da tre ad otto volte superiore; 700 saranno mandati in pensione anticipata ma non si sa quanti saranno riassunti in un nuovo ente e quanti saranno indennizzati. Spaccatura nella coalizione al potere; contrari alla chiusura Pasok e Sinistra Democratica ma – replica il premier Samaras – era la condizione necessaria per proseguire sulla strada intrapresa delle riforme e per far uscire la Grecia dalla profonda crisi in cui versa.







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