Madrid: V Congresso mondiale sulla pena di morte ancora applicata in 58 Paesi
Due sessioni plenarie, undici tavole rotonde, workshop e dibattiti: ha preso il via
ieri a Madrid il 5° Congresso mondiale contro la pena di morte (Palacio Municipal
de Congresos), promosso fino al 15 giugno da “Ensemble contre la Peine de Mort” in
partnership con “World Coalition against the Death Penalty”. Obiettivo dell’evento,
spiegano gli organizzatori, “svolgere un ruolo sempre più influente nella strategia
politica internazionale, promuovendo la cooperazione tra Stati, organizzazioni internazionali
e società civile in vista della completa abolizione della pena di morte”. A confronto
esperti, rappresentanti della società civile, politici di tutti i continenti. Tra
questi i ministri degli Esteri di Spagna, Francia, Svizzera, Norvegia, Benin, Mauritania.
Ad oggi, informano gli organizzatori, “97 Paesi hanno abolito la pena di morte in
tutte le circostanze, altri otto solo per reati comuni, mentre 35 hanno messo in atto
una moratoria sulle esecuzioni da almeno 10 anni”. Tuttavia essa viene ancora applicata
“in circa 58 Paesi o Territori” - Usa, Giappone, India e Paesi con regimi autoritari
- mentre il 2011 ha visto 676 esecuzioni in 23 Paesi, “un aumento notevole rispetto
alle 527 dell‘anno precedente”. In Europa non avvengono esecuzioni dal 1997: eccezione
la Bielorussia, unico Stato del continente a non avere ancora aderito al Consiglio
d’Europa. (R.P.) Ultimo aggiornamento: 13 giugno