Londra: convegno Caritas sulla risposta cattolica di fronte alla povertà
“La risposta dei cattolici di Inghilterra e Galles all’invito di Papa Francesco ad
essere una Chiesa che è povera e per i poveri”. Con queste parole il primate Vincent
Nichols ha annunciato la due giorni di convegno che riunisce a Londra, fino ad oggi,
i nomi più importanti del mondo cristiano e laico quando si parla di indigenza. Alla
università di st. Mary’s, a Twickenham, dove anche Benedetto XVI è stato nel 2010,
ministri del governo di David Cameron e di quello ombra di Ed Miliband, leader dei
sindacati, lord, teologi e accademici discuteranno della “risposta cattolica alla
crisi della povertà”, questo il titolo del convegno. Ad organizzare l’incontro è la
Csan (Caritas Social Action Network). Nella rivoluzione sociale che sta cambiando
la Gran Bretagna, mentre lo Stato ritira i propri sussidi ai più poveri (già oggi
1 ogni 4 bambini, 3,6 milioni vivono in povertà e il numero di inglesi che ricorrono
alle banche del cibo è aumentato di 3 volte nell’ultimo anno), alle charities della
Chiesa cattolica viene chiesto di fare di più. A Twickenham si parlerà di quanto la
Chiesa può fare e di come deve scegliere che cosa fare. I dibattiti, preceduti da
un intervento del vescovo di Salford e presidente della Csan Terence Brain, coinvolgeranno
questo pomeriggio il ministro per il lavoro Mark Hoban e quello ombra Stephen Timms,
insieme al segretario generale del Tuc, il sindacato inglese più importante. Nel suo
intervento di oggi, prima di celebrare la messa, il primate cattolico Nichols ricorderà
ai partecipanti che “devono cercare i poveri perché essi sono, nelle parole del Papa,
la carne stessa di Cristo”. Attraverso di essi “noi cristiani ci rendiamo conto della
nostra stessa povertà davanti a Dio, cerchiamo la sua misericordia e diventiamo fratelli
e sorelle di coloro la cui povertà è anche materiale e fisica”. “Senza questa consapevolezza
radicale del nostro stesso bisogno avviciniamo le necessità degli altri come un problema
tecnico da risolvere ma così essi diventano un oggetto e non fanno parte della nostra
famiglia”, aggiungerà mons. Nichols sempre citando Francesco. Il leader dei cattolici
di Inghilterra e Galles parlerà anche dell’importanza chiave del lavoro, “perché migliora
la stima di noi stessi e il benessere emotivo personale e famigliare” sottolineando
però come, ormai, nel Regno Unito “oltre 5 milioni di lavoratori portano a casa uno
stipendio non sufficiente per le spese più essenziali, la maggior parte dei bambini
poveri appartengono a famiglie dove si lavora e i dipendenti con uno stipendio basso
formano il gruppo più importante tra coloro che devono ricorrere alle banche del cibo
per i loro pasti”. Il primate cattolico parlerà anche della battaglia condotta dalla
Chiesa perché i lavoratori possano contare su un “salario per la vita”. (R.P.) Ultimo
aggiornamento: 13 giugno