2013-06-11 16:48:12

Mons. Nichols: importanti le parole del Papa sullo spreco di cibo, il G8 ne tenga conto


“Cibo sufficiente per tutti”: è questo il cuore della Campagna “If” da tempo in atto in Gran Bretagna, che lo scorso sabato ha mobilitato ad Hyde Park, a Londra, 45 mila persone, tra cui personaggi famosi come Bill Gates. La Campagna vuole inviare un messaggio di tipo etico al G8 del 17 e 18 giugno prossimi, in programma in Nord Irlanda. A parlarne, al microfono di Philippa Hitchen, è il primate cattolico britannico, l’arcivescovo di Westminster, mons. Vincent Nichols, che sabato scorso ha partecipato alla funzione ecumenica alla quale ha mandato un messaggio anche il capo della Comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby:RealAudioMP3

R. – Well, I think that what is important is that the goals can be used to bring…
Penso che ciò che conta sia che gli obiettivi prefissati possano essere usati, ad esempio, per sostenere il governo britannico, che ha già delineato delle strategie in vista del vertice del G8, laddove alcune di queste strategie sono sulla stessa linea di alcuni dei traguardi che si è posta la campagna. Ad esempio, uno di essi riguarda la maggiore trasparenza nel modo di agire dei governi e delle grandi aziende, in particolare per le aziende che si occupano dell’estrazione di risorse naturali nei diversi Paesi. E il governo britannico ha assunto già una posizione molto severa nei riguardi di ciò, con un piano denominato “Iniziativa per la trasparenza delle industrie estrattive” (The Extractive Industries Transparency Initiative, Eiti). Ci sono altri punti sui quali il governo si è impegnato, come l’evasione fiscale e l’elusione fiscale aggressiva. Credo ci siano grandi ragioni di sperare che questa Campagna sappia rafforzare l’azione del governo. E, in fin dei conti, questo è esattamente ciò che una Campagna popolare di questo genere dovrebbe impegnarsi a ottenere.

D. – Abbiamo sentito anche Papa Francesco esprimersi in termini molto decisi circa alcuni aspetti economici, a livello globale. Lei pensa che le sue parole possano avere un impatto particolare in tale contesto? Crede possano indurre i leader mondiali a fermarsi ad ascoltare un po’ di più?

R. – Yes, I do: I really do! And, for example, his recent comments about…
Si, ne sono convinto. Ad esempio, le sue più recenti affermazioni su quanto sia scorretto sprecare il cibo sono molto, molto importanti. Lei sa che quasi la metà del cibo prodotto nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Europa a un certo punto della catena alimentare finisce sprecato. La metà di questo spreco basterebbe per nutrire gli affamati del mondo. Quasi il 20% del cibo che la gente si porta a casa, in questo Paese, finisce per essere gettato. Sono dati che sorprendono, ma questo significa anche che il primo passo per alleviare la fame nel mondo deve partire dalle nostre stesse case.

D. – Per quanto riguarda i gruppi religiosi coinvolti in questa campagna, si tratta di una vasta rete di gruppi cristiani, e quello che lei sta svolgendo è un ampio servizio ecumenico. Pensa che azioni di questo genere possano rafforzare l’impegno ecumenico nel Regno Unito?

R. – Oh, I think it does: there’s no doubt about that…
Penso proprio di sì, non ci sono dubbi. Che si tratti di parrocchie che lavorano per far fronte alla povertà che ci circonda, la maggior parte del lavoro si svolge in ambito ecumenico e a volte perfino su base interreligiosa. Non c’è nulla di inusuale né di sorprendente nel fatto che questo tempo di preghiera e di riflessione sia un’iniziativa fondata su un’ampia base cristiano-ecumenica: questo, per noi, in realtà è normale.

D. – Questo contributo caratterizzato da una particolare connotazione cristiana dovrebbe distinguersi: in che modo questa visione si differenzia da quella di altri uomini di buona volontà, impegnati nella stessa causa?

R. – Well, again I would take a lead from some of the things…
Prenderei ancora spunto da alcune parole di Papa Francesco: ad esempio, quando riconosciamo la nostra povertà di fronte a Dio e la nostra dipendenza dalla sua misericordia, solo allora iniziamo a riconoscere in coloro che sono poveri materialmente i nostri fratelli e le nostre sorelle, e non semplicemente persone lontane che possono avere bisogno della nostra carità. Credo che la prospettiva cristiana approfondisca il senso della solidarietà tra i figli di Dio, e quel senso è che nei poveri è Cristo che bussa alla nostra porta, così che possiamo essere salvati dal nostro altruismo.







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