Elezioni amministrative in Italia: en plein del centrosinistra, vince in tutti i capoluoghi
Ai ballottaggi nelle elezioni amministrative, en plein del centrosinistra che vince
in tutti gli undici comuni capoluoghi, 16 su 16 compreso il primo turno. Il risultato
più importante è quello di Roma dove Marino del Pd è il nuovo sindaco. Ma nella Capitale
così come in tutto il resto d’Italia affluenza ai minimi storici. Votanti in calo
anche in Sicilia, per il primo turno in 142 Comuni, tra cui Catania, Messina, Ragusa
e Siracusa. Il servizio di Giampiero Guadagni:
A differenza
del voto politico di febbraio, queste elezioni comunali hanno avuto un risultato chiarissimo.
Vince il centrosinistra, che riconquista Roma e Brescia, si impone dopo 18 anni a
Viterbo, strappa dopo 20 anni Treviso alla Lega e Imperia al Pdl. Vittorie anche
a Ancona, Avellino, Barletta, Iglesias, Lodi e Siena. Che si aggiungono a quelle ottenute
al primo turno negli altri cinque comuni capoluogo: Sondrio, Pisa, Massa, Isernia
e Vicenza. Naturalmente il successo più importante è quello di Roma. Dalla capitale
dobbiamo rilanciare un ruolo di guida morale per il Paese, ha sottolineato in serata
il neo sindaco Marino, che ha vinto nettamente la sua sfida con il primo cittadino
uscente Alemanno. Grande la soddisfazione in tutto il centrosinistra, delusione nel
centrodestra. Ridimensionato il Movimento 5 Stelle. E per il premier Enrico Letta
l’esito del voto rafforza lo schema delle larghe intese. Ma c’è preoccupazione per
l’ulteriore crollo dell’affluenza alle urne. Ha votato meno di un italiano su due:
il 48,5% rispetto al 59,7% del primo turno. A Roma il 44,93% , l’8% in meno rispetto
a 15 giorni fa.
Una forte astensione, l’affermazione di Marino a Roma, il crollo
del Movimento 5 stelle. Sono dunque le principali caratteristiche di queste elezioni
comunali. Alessandro Guarasci ha raccolto il commento del politologo Alberto
Gambino:
R. - Ha giocato
il fatto che quando c'è una disaffezione, come un voto di bassa percentuale, pagano
di più gli elettori di partiti più strutturati, e quindi in questo senso Marino ha
rappresentato una proposta più credibile perché legata alla proposta politica forte
di un partito che pur in una disaffezione totale ha comunque tenuto.
D. - Comunque
questo voto è una bocciatura della giunta Alemanno?
R. – Sì, ed è la prima
volta che un sindaco uscente non viene confermato al secondo mandato. Questo è probabilmente
frutto di una gestione non ineccepibile della giunta Alemanno ma anche di una crisi
economica che oggettivamente ha travolto la nostra città.
D. – C’è stato un
calo forte dei votanti: se l’aspettava in una tornata elettorale molto legata al territorio?
R.
- La disaffezione è anche legata al fatto che i partiti non sono stati in grado di
proporre nuovi elementi, nuovi volti, nuove personalità e – aggiungiamo – è mancata
anche una proposta moderata, centrale di ispirazione cristiana.