Centrafrica: a Bangui il dibattito interconfessionale su conflitto e mediazione
In Centrafrica, una due giorni di riflessione e confronto tra le varie confessioni
si è tenuta nella cattedrale di Bangui. ‘Conflitto e mediazione’ è stato il tema del
dibattito secondo quanto hanno riferito all’agenzia Misna fonti della diocesi di Bangui,
la capitale, precisando che l’iniziativa è stata organizzata dall’Ong internazionale
‘Mercy Corps’. Il dibattito interreligioso si è svolta in un contesto molto instabile,
dopo mesi di crisi politico-militare che lo scorso 24 marzo ha portato la ribellione
Seleka al potere con un colpo di stato, destituendo l’ex presidente François Bozizé.
Da allora si sono moltiplicati attacchi e saccheggi ai danni di chiese, missioni e
beni di proprietà di non musulmani, mentre i leader della Chiesa cattolica e di quelle
protestanti ed evangeliche hanno espresso dubbi sulle intenzioni del nuovo potere.
“Preti, missionari e suore delle diocesi di Bangassou, Alindoa, Bambari e Bossangoa
sono stati vittime di questi fatti preoccupanti” ha dichiarato l’arcivescovo di Bangui,
mons. Dieudonné Nzapalainga, poco prima dell’apertura del dibattito interconfessionale.
“L’impunità deve cessare e le nuove autorità devono intervenire in questo senso, ha
sottolineato l’arcivescovo. I capi religiosi di ogni confessione auspicano che nessuno
possa strumentalizzare la fede con secondi fini. I politici devono distinguere la
loro sfera da quella religiosa anche perché il Centrafrica è un Paese laico, ha sottolineato
mons. Dieudonné Nzapalainga. Il mese scorso il nuovo uomo forte di Bangui, l’ex capo
ribelle nominato presidente Michel Djotodia, ha avuto colloqui con dirigenti della
Chiesa cattolica e di quelle evangeliche e protestanti, respingendo le accuse mosse
nei confronti dei combattenti della coalizione Seleka (alleanza in lingua sango).
Dopo aver assicurato che il Centrafrica è “un Paese laico”, Djotodia, primo presidente
musulmano nella storia dell’ex colonia francese a maggioranza cattolica, ha anche
annunciato l’apertura di inchieste sui beni saccheggiati nelle chiese per punire i
colpevoli e si è impegnato a versare risarcimenti. (F.B.)