"Liberiamo l'Italia dalle catene": i giovani di Confindustria chiudono il convegno
in Liguria
Si è concluso oggi a Santa Margherita Ligure il tradizionale Convegno dei Giovani
imprenditori di Confindustria dal titolo:“Scateniamoci. Liberiamo l'Italia
dalle catene” . Questo il messaggio: meno tasse e superare la crisi per evitare il
rischio di scontri sociali. Il servizio di Dino Frambati:
Pubblica
Amministrazione, costo del lavoro, rimodulazione Imu per evitare balzelli sulle imprese
manifatturiere sono le priorità anti crisi. Lo ha detto il presidente di Confindustria
Giorgio Squinzi, concludendo il convegno dei giovani industriali dove ha sottolineato
il “rischio di tenuta per il sistema sociale senza crescita e opportunità di lavoro
per i giovani”, riprendendo l'allarme lanciato ieri dal leader dei giovani, Jacopo
Morelli, che aveva anche parlato di tasse ormai al 70 per cento, tante da apparire
una “confisca”. Squinzi ha inoltre ricordato la perdita in Italia del 25% della produzione
e la distruzione del 15% della capacità produttiva ed ha sottolineato l'urgenza della
riforma elettorale, assicurando che Confindustria stimolerà e sorveglierà da vicino
il governo, dandogli il tempo di lavorare e definendolo “capace di decisioni positive”.
“Resistere alle lusinghe della corruzione” è stato invece il monito del presidente
del Senato Pietro Grasso, mentre il presidente Eni, Giuseppe Recchi, ha criticato
l'eccesso di leggi confuse, troppa burocrazia ed ha indicato la necessità di comprendere
l'imprenditorialità come valore positivo. Il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge
ha affermato che “la diseguaglianza fa male anche a crescita e benessere”, mentre
ieri il ministro dell'Economia, Saccomanni aveva definito l'attuale crisi peggiore
di quella del 1929.