Colonia, Congresso eucaristico. Il card. Kasper: non ci sono alternative alla fede
Si è celebrata ieri, nell’ambito del Congresso eucaristico nazionale tedesco in corso
a Colonia, la giornata dei preti e delle congregazioni. Il cardinale Walter Kasper,
presidente emerito del Pontifico Consiglio per l’Unità dei Cristiani, ha inaugurato
la giornata con una catechesi e con la celebrazione di una Messa, cui hanno partecipato
numerosi clerici e sorelle. Durante la catechesi, il cardinale ha sottolineato che
le crisi, come quella che la Chiesa cattolica sta vivendo in questo momento storico,
non sono “niente di nuovo per la Chiesa” e che conseguentemente non sia corretto dar
loro eccessivo peso, pur senza minimizzare gli atteggiamenti sbagliati. L'inviata
della Radio Vaticana, Christine Seuss, ha chiesto al porporato quale significato
possa avere un evento come il Congresso eucaristico nazionale per il clero, ma anche
per un rinnovamento della Chiesa:
R. – Also, der Kongress hatte mal die Aufgabe
der Vergewisserung: Man erlebt… Una delle intenzioni del Congresso era quello di
rassicurare: si condivide, non si è isolati, si appartiene a una grande comunità,
si percepisce un’atmosfera positiva, e questo fa sì che poi il Congresso ingeneri
una funzione di irradiazione verso l’esterno, verso le parrocchie, nella società.
Questo perché ci si possa chiedere: a che punto ci troviamo, in questo momento, in
quanto Chiesa? Non vogliamo tornare indietro, ma in questo momento chiediamo un approfondimento.
Ecco, questo è il senso del Congresso eucaristico: l’approfondimento di quello che,
grazie al Concilio, abbiamo già raggiunto.
D. – Nella sua catechesi, lei ha
messo in guardia dal sopravvalutare le crisi nell’ambito della Chiesa, perché queste
ci sono sempre state. Ma lei pensa che, nella situazione attuale che vive la Chiesa
in Germania, il Congresso eucaristico possa contribuire ad un rafforzamento della
coscienza di sé della Chiesa cattolica?
R. – Das ist sogar sehr notwendig.
Durch eine Krise wird man ja auch verunsichert… Direi che è proprio necessario.
Una crisi porta insicurezza: molti sacerdoti sono più insicuri, ce ne sono di meno,
le stesse comunità sono insicure perché non ricevono più un sacerdote e spesso vengono
unificate… In questi casi, uno dei compiti del Congresso eucaristico e di rincuorare:
si va avanti, in modo nuovo, non si può semplicemente tornare indietro. Si va avanti
con le parrocchie, ci sono degli aspetti positivi... tutto questo va spiegato. Ma,
per arrivare al cuore della questione, bisogna anche chiedersi: dove altro potremmo
andare? Dov’è l’alternativa? Io credo che nella nostra società non ci siano vere alternative
alla fede cristiana. Noi rispettiamo chiunque non condivida la nostra fede, anche
se – con una certa fiducia – diciamo: “Noi abbiamo parole di vita: non sono parole
nostre, ma le parole di Cristo”.
D. – A tutt'oggi, come valutare l’atmosfera
che si repsira?
R. – Also, die Stimmung ist überraschend positiv: Sonst sagt
man ja, die Deutschen… Direi che l’atmosfera è sorprendentemente positiva: in genere
si dice che i tedeschi si lamentino sempre. Invece, qui colgo un’atmosfera molto positiva.
Questo potrebbe dipendere anche dal “colore” locale, tipico di Colonia: i suoi abitanti
sono persone gioiose, aperte… Ma ho l’impressione che in questo momento l’atmosfera
stia tanto cambiando anche a livello globale. Forse contribuisce anche l’elezione
del nuovo Papa: anche a Roma c’è un clima completamente diverso e questo fa bene.
Quanto durerà? Chi lo sa. Ma io ho l’impressione che tutto questo sia più profondo,
che non sia soltanto l’interesse superficiale per un Papa nuovo, ma sembra che quasi
la gente pensi: “Sì, facciamo un passo verso il futuro. Non sarà sempre facile, ma
l’atmosfera è positiva e questo aiuta ad andare avanti”.
D. – Come questo evento
che si svolge in Germania, il Congresso eucaristico, sarà percepito a Roma?
R.
– Die wird gar nicht wahrgenommen, das ist klar. Deutschland ist ein wichtiges… Non
credo che se ne parli mondo, evidentemente. E’ vero, la Germania in ambito europeo
è un Paese importante, ma è vero anche che non dobbiamo prenderci troppo sul serio.
Siamo soltanto una piccola percentuale nell’ambito della Chiesa universale e la Chiesa
universale si trova per tre quarti, quindi nella sua parte maggiore, nell’emisfero
meridionale della terra. Ora, abbiamo anche il Papa che viene da questo emisfero:
lì hanno un’agenda diversa, con questioni diverse, ma anche entusiasmi e impulsi diversi…
Però, si prende atto del fatto, e anche con gratitudine, che anche nell’ambito della
Chiesa tedesca ci si sta impegnando per superare una crisi in senso positivo. Ma non
dobbiamo neanche sopravvalutarci, pensando che siamo l’ombelico del mondo: perché
semplicemente non è più così.