Sinodi continentali, mons. Eterovic: "Riflessione sulla Chiesa pellegrina"
“Una riflessione sulla Chiesa universale, pellegrina in tutti i continenti”: è quella
che mons. Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ha voluto racchiudere
nel suo volume “Sinodi continentali, i Consigli speciali del Sinodo dei Vescovi”,
presentato all’istituto Augustinianum di Roma. Ce ne parla Davide Maggiore:
“Andate dunque,
e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo”. Con questa esortazione, tratta dal Vangelo di Matteo, si apre il volume,
che segue l’attività dei Consigli speciali continentali dal 2004 al 2012, anno in
cui alcuni di essi hanno concluso la loro funzione. A spiegare l’importanza di questo
riferimento evangelico è lo stesso mons. Nikola Eterovic:
“La finalità
del Sinodo dei Vescovi è essenzialmente missionaria. Questo risulta anche nella sua
prassi: i vescovi si riuniscono a Roma, intorno al Vescovo di Roma, pastore universale
della Chiesa, per riflettere sulla realtà della Chiesa nei vari continenti, ma anche
per ritornare poi nelle loro diocesi e nelle loro Chiese particolari con rinnovato
dinamismo di evangelizzazione e anche di missione ad gentes. Nel nostro tempo la missione
diventa un’opera urgente di tutte le Chiese, anche quelle di antica evangelizzazione”.
Le
assemblee speciali, ricorda ancora l’arcivescovo “hanno messo in moto le comunità
ecclesiali in tutti e cinque i continenti” e hanno dato loro “l’occasione di riscoprire
la ricchezza della loro storia cristiana”. Questa, sottolinea mons. Eterovic, si inscrive
all’interno di un orizzonte comune:
“Il denominatore comune è la Chiesa
presente nei singoli continenti e l’unità, nella pluralità, che si vede anche dalla
composizione dei Sinodi dei vescovi, riuniti intorno al Vescovo di Roma, che è segno
di unità del Collegio episcopale e della Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica”.
Allo
stesso modo, sono diventati patrimonio della Chiesa universale i singoli frutti portati
dai diversi Sinodi continentali. È quanto emerge anche dalle parole di Andrea Riccardi,
fondatore della Comunità di S. Egidio, che – a proposito dell’Europa – si sofferma
sull’elemento della speranza e sulla nuova evangelizzazione:
“Credo che
il discorso della speranza sia il discorso attorno a cui nascono tutti i Sinodi. In
Europa la Chiesa ha avuto speranza quando l’Europa era divisa in due: la speranza
di Giovanni Paolo II. La nuova evangelizzazione è un tema caro a Benedetto XVI, che
risale a Giovanni Paolo II proprio guardando l’Europa, una terra di antica evangelizzazione,
in cui bisogna riproporre ai cristiani la fede, il Vangelo. Però la Chiesa non è straniera,
il Vangelo non è straniero in Europa, in questa Europa in cui sono morti tanti martiri".
Per
quanto riguarda le Americhe, il prof. Guzman Carriquiry, segretario della Pontificia
Commissione per l’America Latina, evidenzia il significato della decisione di convocare
un unico Sinodo per il Nord e il Sud del Continente:
“Si trattava di mettere
le Chiese dentro una prospettiva di intercomunicazione, davanti a nuovi scenari mondiali.
Il continente americano sembrava essere un luogo decisivo per affrontare questa grave
condizione di situazione di sviluppo molto diversificata, grandi asimmetrie di potere
e gravissime disuguaglianze. Riecheggiando, certamente, quella voce profetica di Paolo
VI, della Populorum Progressio, quando diceva: ‘il popolo della fame interpella le
società dell’abbondanza’”.
A proposito dell’Africa ascoltiamo infine il
card. Francis Arinze, prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti, che sottolinea in particolare uno dei frutti del secondo
Sinodo africano:
“Io vedo l’aspetto di ‘coscientizzazione’ della Chiesa
in Africa sul suo contributo al servizio della giustizia, della riconciliazione e
della pace. La giustizia, le relazioni tra le persone, le relazioni tra i governanti
e il popolo, le relazioni nazionali e internazionali: la nostra fede in Cristo deve
ispirare tutto questo”.