La grande diga sul Nilo Azzurro: è tensione tra Egitto, Sudan ed Etiopia
L’avvio della costruzione della diga Grande Rinascita” sul Nilo Azzurro sta creando
tensione tra Egitto, Sudan ed Etiopia. Secondo un rapporto pubblicato da un comitato
tripartito composto da esperti provenienti da Egitto, Sudan ed Etiopia, infatti, la
diga costruita dall’Etiopia priverà gli egiziani di 12 miliardi di metri cubi di acqua
all'anno. Ayman Ali, uno dei consiglieri del Presidente egiziano Mohamed Morsi ha
ammonito che “è diritto dell'Egitto difendere i suoi interessi, come gli altri hanno
diritto di difendere i loro” ed ha aggiunto che l’Etiopia deve dimostrare che la diga
“non danneggi l’Egitto, altrimenti tutte le opzioni saranno sul tavolo”, implicando
anche la possibilità di un attacco militare. Le possibili reazioni egiziane all’iniziativa
etiopica erano state discusse in una riunione dei principali esponenti politici egiziani
alla presenza del Presidente Morsi. L’incontro doveva rimanere riservato ma è stato
trasmesso in diretta tv, suscitando imbarazzo nella Presidenza egiziana perché alcuni
dei presenti hanno lanciato proposte bellicose (come ricorrere a sabotaggi o al finanziamento
di movimenti di guerriglia etiopici) per bloccare la costruzione dell’opera, ed altri
hanno espresso critiche nei confronti non solo dell’Etiopia ma anche del Sudan. Il
governo di Khartoum (nelle cui vicinanze si congiungono il Nilo Azzurro e il Nilo
Bianco) si è dichiarato infatti favorevole alla costruzione della diga. “Il nostro
punto di vista non piacerà agli egiziani ma il Sudan trarrà grande beneficio dalla
diga” ha affermato il Ministro sudanese della Comunicazione, Ahmed Bilal Osman. Il
Sudan si aspetta infatti di aumentare le proprie riserve d’acqua, riducendo la propria
dipendenza dalle piogge per soddisfare i suoi bisogni idrici. Secondo diversi giornali
egiziani, per cercare di avvicinare le posizioni di Khartoum e del Cairo, è stato
inviato in Sudan il capo dell’intelligence egiziana, Mohamed Raafat Shehata. La visita
non è stata però confermata ufficialmente dai due governi. Nel frattempo secondo Maghreb
intelligence, l’Etiopia ha intensificato i contatti militari con Israele in vista
di un’eventuale crisi con l’Egitto. (R.P.)