Iraq: entrato nel vivo il Sinodo della Chiesa caldea
E' iniziato mercoledì scorso a Baghdad con una giornata di ritiro e preghiera il Sinodo
della Chiesa caldea convocato dal Patriarca di Babilonia dei caldei Louis Raphael
I Sako. All'inizio dei lavori ha preso parte anche l'arcivescovo Giorgio Lingua, nunzio
apostolico in Giordana e Iraq. Da ieri, con l'arrivo da Roma del vescovo di Aleppo
Antoine Audo, tutti i vescovi caldei – tranne Sarhad Jammo, vescovo di San Pietro
Apostolo di San Diego dei caldei (Usa) - sono radunati presso la Casa generalizia
delle suore caldee figlie di Maria Immacolata, nel centro della capitale irachena,
per affrontare i punti all'ordine del giorno della fitta agenda sinodale. Il Sinodo
è chiamato a occuparsi delle nomine di vescovi nelle numerose sedi episcopali caldee
rimaste vacanti, della formazione dei sacerdoti, della stesura definitiva di un “Diritto
proprio” della Chiesa caldea, dell'aggiornamento e dell'uniformazione dei riti liturgici
celebrati nelle diverse diocesi. Verranno delineate anche misure concrete per incoraggiare
i cristiani caldei a rimanere nella propria terra d'origine o a farvi ritorno. In
un comunicato emesso dal patriarcato di Babilonia dei caldei e pervenuto all'agenzia
Fides, si invitano tutti “i figli e le figlie della Chiesa caldea” a pregare per il
buon esito dell'Assemblea sinodale, ripetendo la preghiera per il Sinodo diffusa ai
primi di maggio dal Patriarca Sako e che da più di un mese viene recitata nelle parrocchie
e nei monasteri caldei di tutto il mondo. Nella supplica si chiede al Padre Onnipotente
di essere aiutati “ad amare la nostra Chiesa caldea così come è, in tutte le sue varietà
e differenze, nella sua grandezza come nella sua debolezza” e si invoca l'aiuto dello
Spirito Santo davanti alle “tempeste” che “soffiano contro la barca in cui ci troviamo”.
(R.P.)