Il "Cortile dei gentili" a Marsiglia: ieri la giornata più intensa
Il ‘Cortile dei gentili’ in corso a Marsiglia ha vissuto ieri la sua giornata più
intensa, in coincidenza con la festa del Sacro Cuore, particolarmente sentita nel
capoluogo provenzale. Il nuovo appuntamento di dialogo con i non credenti, ribattezzato
appunto ‘Parvis du Coeur’, e patrocinato dal Pontificio Consiglio della cultura, era
dedicato al tema ‘Umanesimi e religioni’. Il servizio del nostro inviato, Fabio
Colagrande:
Il 7 giugno
è da tre secoli un giorno ideale per l’incontro fra cattolici e laici a Marsiglia.
Da quando nel 1720 gli amministratori cittadini affidarono al Sacro Cuore di Gesù
la città sconvolta dalle peste. Anche stamane, nella basilica del Sacro Cuore, è stato
ripetuto il voto, alla presenza del nunzio, del vescovo e delle autorità civili. Esempio
unico, nella laica Francia, di un riconoscimento pubblico del ruolo della Chiesa come
maestra di carità e solidarietà. Intanto, nel centro diocesano ‘Le Mistral’, continuava
il ‘Cortile del Cuore’, organizzato dall’istituto cattolico per il Mediterraneo, e
basato sull’inedito confronto tra due pensatori francesi nati un secolo fa, Camus
e Ricoeur. Due autori con cammini diversi ma ugualmente vicini, per aver saputo sviluppare
un pensiero che può dare un vero fondamento a una resistenza razionale a tutti i totalitarismi
nichilistici che minacciano l’uomo. Nel suo intervento di ieri, il card. Ravasi,
aveva individuato le scintille di trascendenza nell’opera, apparentemente disperata,
di Camus. Nel dibattito odierno si è andati oltre, ritrovando nel suo itinerario intellettuale,
un itinerario di Dio, che fa di Camus un esponente ideale del vero ateismo, profondo
e spirituale e preoccupato del futuro dell’uomo. In fondo, come emerge da queste
giornate di studi, il legame tra fede e ragione è proprio nell’inquietudine. Ricoeur
aveva un animo tormentato così come Camus. ”E’ ciò che mi disse un altro scrittore
francese: Julien Green – ricorda Ravasi in chiusura – “Finché si è inquieti, si può
stare tranquilli”.
L’odierna festa del Sacro Cuore assume, dunque, un significato
particolare a Marsiglia dove, ogni anno in questo giorno, si ripete l’atto di affidamento
della città al Sacro Cuore di Gesù. Stamani, in una gremitissima Basilica del Sacro
Cuore, la Santa Messa che rievoca quella consacrazione è stata celebrata dal nunzio
apostolico in Francia, l’arcivescovo Luigi Ventura. Ascoltiamolo al microfono del
nostro inviato Fabio Colagrande:
R. - E’ una
celebrazione che si radica nella storia - come sempre - popolare. Una devozione che
ha fatto nascere in Francia la devozione al Sacro Cuore, la prima festa del Sacro
Cuore mondiale, che poi il Papa riceverà. Quindi la Festa del Sacro Cuore è una festa
che viene da una sofferenza, da un momento di pena - la peste del 1720 - ma anche
da una grande fede che si è conservata in questa diocesi di Marsiglia in modo particolare,
con quei caratteri che sono del calore mediterraneo, di una fede che è espansiva sia
per la Festa del Sacro Cuore come anche per la Madonna della Guardia che venerano
con tanta devozione e che attira gente cattolica, cristiana, ma anche al di là del
confine cristiano. Quindi una festa molto sentita che unisce anche le due anime: quella
religiosa - il vescovo - e quella civile. Una volta erano gli assessori, le autorità
pubbliche a venire e adesso è la Camera di Commercio che ha preso il testimone per
consegnare ogni anno questo cero e rinnovare la consacrazione al Cuore di Gesù.
D.
- Quindi anche un’occasione di dialogo e di incontro tra mondo civile e mondo ecclesiale,
in un contesto sociale e politico come quello francese, che si dice spesso caratterizzato
dalla laicità…
R. - Direi di sì. Confermo. Però ogni definizione in Francia
va adattata e va letta nel contesto geografico. Credo che a Marsiglia abbia una lettura
- direi - specifica di collaborazione e di dialogo, un confronto che è costante. Quest’anno,
per le circostanze particolari - l’Anno della Cultura Europea in Marsiglia che è la
città capitale della cultura - la diocesi, le aggregazioni diocesane ma anche le rappresentanze
civili hanno supportato il “Parvis des Gentils”, con il cardinale Ravasi, e che continuerà
ancora in varie espressioni e manifestazioni. Visto poi che si concentrano nei giorni
di questa festa, è stato cambiato il nome a “Parvis des Gentils” ; “parvis” - cioè
il cortile - del cuore, il Cortile del Sacro Cuore, ma anche del cuore umano, dell’incontro
di uomini e di culture.
D. - Forse non è un caso che la Francia, di cui si
parla sempre come di un contesto laico, abbia ospitato già il secondo Cortile dei
Gentili: questo dimostra che c’è volontà di dialogo?
R. - A volte sono alcune
manifestazioni che creano, che suscitano molta attenzione, ma c’è anche tanta iniziativa
nel seno della Chiesa, tanto fervore, tanta intelligenza e - visto che siamo al Sacro
Cuore - anche tanto cuore e tanta generosità.