2013-06-06 14:55:36

Sipri: Cina, India e Pakistan aumentano le testate nucleari


Mentre le principali potenze nucleari riducono i loro arsenali, Cina, India e Pakistan aumentano le loro testate atomiche. A rivelarlo è l'annuale rapporto dello Stockholm International Peace Reserch Institute (Sipri), istituto svedese per la pace. Secondo il documento – citato dall'agenzia AsiaNews - Pechino ha accresciuto il suo potenziale atomico di 10 unità, passando da 240 nel 2011 a 250 a fine 2012, piazzandosi al quarto posto nella lista delle potenze nucleari. New Delhi e Islamabad aggiungono invece al proprio arsenale 20 testate ciascuno: da 90 a 110 per l'India e da 100 a 120 per il Pakistan. Il Sipri nota che la corsa alle armi di distruzione di massa dei tre colossi asiatici, mina la già fragile stabilità del continente. Il Medio Oriente è sconvolto dalla guerra in Siria; in Asia del sud continua invece il confronto fra India e Pakistan sul territorio conteso del Kashmir; nella Asia del'Est la Corea del Nord prosegue con i test dei suoi missili balistici, che fanno paura ai Paesi confinanti; nel Mar Cinese meridionale crescono le dispute sulle acque territoriali fra Cina, Giappone, Taiwan, Vietman e Filippine. Solo le due vecchie superpotenze hanno tagliato le loro testate: la Russia ha ridotto i suoi missili balistici di 1500 unità, passando da 10mila a 8.500; quelle degli Stati Uniti calano invece di 1300 unità, da 8mila a 7.700. La Francia non fa registrare variazioni, restando ferma a 300 testate. Stabili anche la Gran Bretagna, con 225, e Israele con 80. Il rapporto del Sipri non tiene conto delle due possibili nuove potenze nucleari: Corea del Nord e Iran. Per l'istituto i loro programmi sono ancora nelle fasi iniziali e quindi non quantificabili. Dal documento emergono altri dati allarmanti. Se da un lato Stati Uniti e Russia hanno distrutto i propri arsenali chimici, dall'altro vi sono sospetti sull'utilizzo di gas sarin in Siria. Il Sipri denuncia che la lotta fra sunniti e sciiti in corso in Siria, sta avendo effetti devastanti anche in Libano e Iraq. Altro dato relativo all'Asia è la crescita del traffico internazionale di armi, con la Cina che ha superato la Gran Bretagna, diventando il quinto esportatore al mondo dopo Stati Uniti, Russia, Germania e Francia.







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