Ilaria Cucchi: andiamo avanti. Solidarietà dal ministro Cancellieri
La famiglia di Stefano Cucchi, il giovane morto nel 2009 a una settimana dal suo arresto,
annuncia il ricorso alla sentenza di mercoledì che ha visto l’assoluzione di agenti
e infermieri e la condanna con pena sospesa per alcuni medici del Sandro Pertini.
Ilaria Cucchi li accusa: sono indegni di indossare il camice. Intanto però il sindacato
dei medici dirigenti proclama lo stato di agitazione della categoria contro la sentenza
perché i medici sono ''il caprio espiatorio e le loro condanne sono l'alibi per lo
Stato''. Servizio di Francesca Sabatinelli: E’ stato un
processo a Stefano, al suo carattere, alla sua magrezza. Ilaria Cucchi, dopo le lacrime
di mercoledì, commenta con amarezza la sentenza di primo grado per la morte di suo
fratello, che ha visto la condanna di sei medici e l’assoluzione di agenti e infermieri.
In Senato, con accanto Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela
dei Diritti Umani, Ilaria dichiara di voler andare avanti, si procederà quindi con
l’appello contro la sentenza, nonostante il "tradimento della giustizia", precisa
la famiglia tutta che ripete: la causa della morte è stato un pestaggio. Molti gli
esponenti politici che hanno espresso solidarietà ai familiari. Vicinanza è arrivata
anche dal ministro della Giustizia, nel rispetto però, ha precisato Anna Maria Cancellieri,
delle sentenze. Il commento è arrivato anche dai medici coinvolti: “la colpa è solo
nostra”, dice con sarcasmo Aldo Fierro, primario del reparto del Pertini di Roma dove
Cucchi è morto. Condannato a due anni, Fierro ha avuto la pena sospesa come gli altri
medici. Non ho mai visto Cucchi e non capisco come possa essere coinvolto in questa
storia, ha detto Fierro al quale ha risposto Ilaria Cucchi: lo hanno lasciato morire,
sono indegni di indossare il camice, ora dovranno fare i conti con la propria coscienza.