“Continuiamo il dialogo”: s’intitola così un documento pubblicato in Francia dai 12
vescovi che compongono il Consiglio famiglia e società. Un documento in cui la Chiesa
di Francia cerca di rispondere ai numerosi interrogativi che ha suscitato il progetto
di legge che apre il matrimonio alle persone dello stesso sesso ed è stato approvato
il 18 maggio dal presidente della Repubblica Hollande. Un progetto di riforma - riferisce
l'agenzia Sir - che ha fortemente diviso la comunità nazionale. “Come superare le
opposizioni tra punti di vista diversi?”, a questo interrogativo i vescovi francesi
tentano di trovare più che una risposta, una via di uscita che consenta a tutti di
lavorare insieme per il bene comune. Il primo insegnamento è che “l’esercizio democratico
suppone fin dall’inizio che le divergenze di opinione siano legittime”. “Su questa
base i cittadini e le organizzazioni possono esprimere liberamente il loro punto di
vista, nel rispetto degli altri. Ciascuno merita di essere ascoltato e rispettato
per le sue più profonde convinzioni. Il dibattito - incalzano i vescovi - deve normalmente
permettere di migliorare un progetto in modo da raccogliere l’adesione del più gran
numero di persone. Il disprezzo, la violenza verbale o fisica non hanno spazio nel
gioco democratico”. L’altro insegnamento è il rispetto della laicità in base alla
quale “la Chiesa come ogni associazione, può far sentire le sue argomentazioni e i
cattolici, come tutti i cittadini, possono prendere la parola”. (R.P.)