Inizia oggi a Naypyidaw, la capitale del Myanmar, il Forum economico mondiale nella
sua versione per l’Asia orientale. L’iniziativa, per la prima volta ospitata in un
Paese fino a pochi anni fa “paria” globale per il suo regime repressivo e per la sua
economia asfittica, ma da pochi mesi libero da buon parte delle sanzioni internazionali,
ha portato nella remota capitale 900 rappresentanti di 50 Paesi. Leader politici,
diplomatici, imprenditori, un gran numero di giornalisti che fino a venerdì, sotto
lo slogan “Courageous Transformation for Inclusion and Integration” (Una trasformazione
coraggiosa per l’inclusione e l’integrazione), discuteranno dei risultati e dei limiti
dello sviluppo nel più vasto contesto continentale e globale nonché delle prospettive
di integrazione regionale. Domani - riferisce l'agenzia Misna - parleranno all’Assemblea
il presidente Thein Sein e Aung San Suu Kyi, l’icona della democrazia nell’ex Birmania,
Premio Nobel per la pace per molti anni prigioniera del regime e dal maggio 2012 membro
del Parlamento. Due momenti importanti non solo per comprendere in quale direzione
si è avviata la democrazia in Myanmar, ma anche su quali basi gli investitori potranno
concretizzare le proprie iniziative nel Paese, dove il livello delle infrastrutture
è in sé un grave limite. L’evento sarà ovviamente anche una vetrina del Myanmar. “Sarà
il nostro spettacolo, la nostra presentazione al mondo”, ha sottolineato alla vigilia
il ministro del Turismo Htay Aung. Al di là delle attese e anche delle velleità ufficiali,
indubbiamente – come ha sottolineato Sushant Palakurthi Rao, direttore del Forum economico
mondiale per l’Asia – l’incontro che comincia oggi è finora il più partecipato tra
quelli del Forum. “Credo – ha aggiunto Rao – che il numero delle presenze mostri con
chiarezza il grande interesse da parte di ogni settore”. (R.P.)