Siria. Il nunzio: sequestri, flagello silenzioso nel Paese devastato dalla guerra
"I sequestri di persona sono un flagello silenzioso che da mesi colpisce centinaia
di famiglie. I siriani sono terrorizzati da questi atti criminali che hanno molteplici
autori e scopi: dal sequestro per estorsione ad opera di bande senza colore, a quelli
a sfondo etnico religioso o politico". È quanto afferma all'agenzia AsiaNews, mons.
Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco, che denuncia la piaga dei rapimenti ricordata
domenica scorsa dal Papa all'Angelus. Dopo aver espresso la sua vicinanza alla popolazione
siriana, da oltre due anni vittima della guerra, il Papa ha lanciato un ennesimo appello
per tutte le persone scomparse in questi mesi: "Desidero assicurare la mia preghiera
e la mia solidarietà per le persone rapite e per i loro familiari, e faccio appello
all'umanità dei sequestratori affinché liberino le vittime. Preghiamo sempre per la
nostra amata Siria!" Per mons. Zenari, la vicinanza di Papa Francesco è "fondamentale
in un momento in cui il dramma e la sofferenza dovuta ai rapimenti colpisce in modo
profondo la popolazione, già falcidiata dalla violenza, dagli scontri fra ribelli
e regime, dalla crisi economica". In questi mesi i sequestri di persona hanno coinvolto
non solo laici, ma anche sacerdoti e personalità religiose. Dal 22 maggio scorso la
comunità cristiana di Aleppo chiede il rilascio di mons. Gregorio Yohanna Ibrahim,
vescovo siro-ortodosso, e mons. Boulos al-Yazigi, prelato greco-ortodosso, rapiti
nei pressi del confine con la Turchia e a tutt'oggi nelle mani dei sequestratori.
(R.P.)