Mons. Palmer Buckle: all'adorazione il Papa vicino alle miserie della nostra realtà
Il mondo intero si è unito spiritualmente, domenica pomeriggio, con la Basilica di
San Pietro e con la preghiera di Papa Francesco per tutto il mondo, specie per persone
e realtà più disagiate. Roberta Gisotti ne ha parlato con mons. Charles
Palmer Buckle, arcivescovo di Accra, capitala del Ghana,Paese dell’Africa,
molto lontano dalla realtà occidentale di Roma:
R. – Quando
abbiamo avuto la notizia, è stata bene accolta. So che ieri in tutte le parrocchie
è stata celebrata la Santa Messa per il Corpus Domini e dopo la Santa Messa
parecchi sono rimasti in parrocchia per collegarsi spiritualmente con il Santo Padre
e anche con il Vaticano, dalle tre alle quattro, ed anche per le intenzioni sia del
Santo Padre sia della Chiesa universale.
D. – Papa Francesco aveva indicato
di pregare per quanti soffrono nuove schiavitù o sono vittime di guerre, della tratta
di persone, del narcotraffico e anche di pregare per i bambini e le donne che subiscono
violenze. Quali di questi drammi sono più avvertiti nel Ghana?
R. – Dobbiamo
dire la verità, per noi le nuove schiavitù sono una realtà: i bambini schiavizzati,
che lavorano svolgendo determinati lavori che in realtà non dovrebbero fare, le donne
che soffrono diversi tipi di violenza, dobbiamo ammettere che queste, sì, sono delle
realtà che noi viviamo molto da vicino nel Paese. In un Paese in via di sviluppo,
molte volte i diritti umani non sono ben seguiti, per così dire. E allora abbiamo
pregato il Rosario, specificatamente per queste intenzioni del Santo Padre. Intenzioni
per le quali nelle famiglie, negli ambienti di lavoro, abbiamo potuto pregare facendo
una riflessione.
D. – E’ stato importante questo sentirsi uniti con il Vaticano,
con la persona del Papa nella preghiera?
R. – Certamente, molti dei nostri
seguono, sono già in sintonia con quello che succede in Vaticano. Ma questo appello
del Santo Padre è stato molto bene accolto, sia da parte dei religiosi, sia dai sacerdoti,
sia dai vari gruppi che abbiamo qui, molti dei quali singolarmente e anche in comunità
hanno pregato per le intenzioni del Santo Padre. Speriamo che questo appello avvenga,
di tanto in tanto, affinché la Chiesa si senta veramente unita attorno al Santo Padre,
specialmente per pregare per il nostro mondo che veramente ha bisogno di una testimonianza
di questo genere.