Il conflitto siriano sconfina in Libano. Autobomoba a Damasco, drammatica la situazione
a Qusayr
Il conflitto siriano ha nuovamente varcato i confini del Libano: ''numerosi combattenti'',
infatti, sono rimasti uccisi in una violenta battaglia nei pressi della cittadina
di Baalbeck, roccaforte del movimento sciita Hezbollah. Intanto Damasco, sconquassata
dall’ennesima autobomba, fa sapere che ''appena saranno terminate le operazioni militari'',
consentirà l'accesso alla Croce Rossa a Qusayr, nella provincia di Homs, teatro da
settimane di una furiosa battaglia tra forze governative e ribelli anti-regime. Marina
Calculli:
L’ennesima
giornata di guerra è cominciata con un’autobomba che ieri mattina a Damasco, nel quartiere
di Jobar, ha ucciso nove agenti di polizia. L’attentato non è stato rivendicato anche
se lo stile sembrerebbe ricondurre alla Jabhat al-Nousra, il gruppo di combattenti
affiliati ad al-Qaeda e prevalentemente composto da stranieri da un anno penetrato
in Siria per combattere il regime di Asad. A Qusayr, invece, dove è in corso dal 19
maggio una battaglia durissima tra ribelli e l’esercito di Asad, affiancato dalle
milizie di Hezbollah, la situazione è disperata: non c’è acqua, cibo e gli aiuti umanitari
non riescono a soccorrere gli abitanti sotto assedio. E proprio questa battaglia,
per il coinvolgmento esplicito degli Hezbollah, ha fatto sconfinare il conflitto siriano
in Libano per la prima volta in modo così pericoloso. Dei ribelli siriani sono penetrati
ieri assaltando Baalbek, sede di un sito archeologico romano nella valle della Bekka,
roccaforte del Partito di Dio. Nei combattimenti si contano già diversi morti mentre
le sorti del Libano sembrano sempre più ineluttabilmente dipendenti da ciò che succede
oltreconfine.