Il card. Ravasi presenta il Cortile dei Gentili di Marsiglia
Una settimana di scambi e dialoghi nella città nominata “Capitale della Cultura 2013”:
s’inserisce in questo contesto la nuova tappa del “Cortile dei gentili”, ambientata
a Marsiglia dal 6 all’8 giugno e ribattezzata “Parvis du Coeur”. La struttura vaticana
dedicata al dialogo con i non credenti, guidata dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente
del Pontificio Consiglio della Cultura, torna in Francia dopo l’esordio parigino del
marzo 2011, mettendo a confronto due grandi esponenti del pensiero filosofico d’oltralpe
come Albert Camus e Paul Ricouer. Il servizio di Fabio Colagrande:
Quello marsigliese
si chiama “Parvis du Coeur”, cioè “Cortile del cuore”, perché è la “Festa del Sacro
Cuore”, che si celebra venerdì prossimo a Marsiglia, la cornice naturale per la nuova
tappa del “Cortile dei Gentili”. Permette infatti – commenta il cardinale Ravasi –
di unire senza imbarazzi, pur sullo sfondo della spiccata “laicité” francese, la dimensione
religiosa e quella civile. Tutto è legato all’epidemia di peste che colpì la città
portuale nel XVIII secolo, come spiega lo stesso porporato:
“La celebrazione
del Sacro Cuore, che farò nella basilica, avrà una dimensione anche civile, perché
si collega ad un evento storico che è molto caro ai marsigliesi: la grande epidemia
di peste che si stese nel 1720, come un sudario, sulla città e che venne affidata
dalle autorità della città stessa – i cosiddetti échevins, gli
scrivani che rappresentavano la pubblica amministrazione – proprio al Sacro Cuore.
Sorgerà poi una grande basilica nella quale io celebrerò un pontificale e guiderò
una processione. E questo fa sì che questo Cortile sia anche chiamato – per l’aspetto
religioso-civile – parvis du coeur, cioè Cortile del cuore”.
Il
“Cortile marsigliese”, organizzato dall’arcidiocesi locale e dall’Istituto cattolico
per il Mediterraneo, con la collaborazione della municipalità cittadina, si apre il
6 giugno con una conferenza pubblica dedicata proprio all’autore del romanzo “La peste”,
Albert Camus, pensatore ateo sul quale si soffermerà il cardinale Ravasi. In un ideale
scambio di prospettive, il giorno seguente il confronto tra Camus e il filosofo cristiano
Paul Ricouer sarà affidato invece a studiosi laici. E’ lo stesso porporato a spiegare
il suo legame con Camus:
“Io ho un legame, devo dire, con Camus perché una
delle mie prime opere più impegnative dal punto di vista esegetico – 'Commento a Giobbe'
– aveva un capitolo dedicato proprio a 'La peste', al romanzo di Camus, perché lì
si apriva quel tormentato dibattito attorno al rapporto tra Dio e il male. Sembra
quasi che si ripeta, con questo Cortile dei Gentili, ciò che accade nel romanzo, quando
si verifica quasi una sorta di scontro dialettico tra il dr. Rieux, che è il medico
ateo – scandalizzato, sconcertato dalla morte di un bambino per la peste – e dall’altra
parte il gesuita padre Paneloux il quale invece cerca di ritrovare le ragioni trascendenti
che riescano a giustificare anche questo evento.
La giornata conclusiva
del Cortile sarà invece dedicata alla dimensione più “popolare” del dialogo, con un
incontro fra i giovani del Mediterraneo, organizzato dalla fondazione cattolica “Apprentis
d’Auteuil”, e una nuova edizione del “Cortile dei bambini”, nel cuore di Marsiglia,
che vedrà i più giovani, come al “Cortile” palermitano, dialogare attraverso l’arte.
“Disegna il Mediterraneo” è il tema affidato alla loro fantasia.