Il Papa all’Angelus: Gesù ci esorta a condividere senza chiusure. Appello per il rilascio
dei rapiti in Siria
“La festa del Corpus Domini ci chiede di convertirci”, affinché condividiamo
il poco che abbiamo senza chiuderci in noi stessi. E’ quanto sottolineato da Papa
Francesco all’Angelus di ieri, in Piazza San Pietro, gremita di fedeli. Il Papa ha,
quindi, rivolto un accorato appello per la liberazione delle persone sequestrate in
Siria, assicurando la sua preghiera per la pace nel martoriato Paese. Infine, il Pontefice
ha chiesto di pregare per la pace e la riconciliazione in America Latina e per i soldati
italiani caduti in missioni di pace all'estero. Il servizio di Alessandro Gisotti:
All’Angelus,
nella Festa del Corpus Domini, il pensiero del Papa va alla Siria, martoriata
dalla guerra civile. Papa Francesco confida la sua “viva e sofferta” preoccupazione
per il persistere del conflitto che colpisce soprattutto la “popolazione inerme che
aspira ad una pace nella giustizia e nella comprensione”. Quindi, rivolge un accorato
appello:
“Questa tormentata situazione di guerra porta con sé tragiche conseguenze:
morte, distruzione, ingenti danni economici e ambientali, come anche la piaga dei
sequestri di persona. Nel deplorare questi fatti, desidero assicurare la mia preghiera
e la mia solidarietà per le persone rapite e per i loro familiari, e faccio appello
all’umanità dei sequestratori affinché liberino le vittime. Preghiamo sempre per la
nostra amata Siria”.
Nel mondo, ha aggiunto, “ci sono tante situazioni
di conflitto, ma ci sono anche tanti segni di speranza”. Ed ha così incoraggiato “i
recenti passi compiuti in vari Paesi dell’America Latina verso la riconciliazione
e la pace”. Passi, ha aggiunto, che vanno accompagnati “con la nostra preghiera”.
Prima degli appelli per la Siria e l’America Latina, Papa Francesco si era soffermato
sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci narrato dal Vangelo domenicale.
Il Papa ha messo in luce l’atteggiamento dei discepoli che cercano la “soluzione più
realistica, che non crei troppi problemi”. Sia, dunque, “congedata la folla perché
vada nei villaggi vicini per mangiare”:
“L’atteggiamento di Gesù è nettamente
diverso, ed è dettato dalla sua unione con il Padre e dalla compassione per la gente,
quella pietà di Gesù verso tutti noi: Gesù sente i nostri problemi, sente le nostre
debolezze, sente i nostri bisogni. Di fronte a quei cinque pani, Gesù pensa: ecco
la provvidenza! Da questo poco, Dio può tirar fuori il necessario per tutti. Gesù
si fida totalmente del Padre celeste, sa che a Lui tutto è possibile”.
Ecco
perché Gesù dice ai discepoli di “far sedere la gente a gruppi di cinquanta”. Questo,
ha sottolineato, “non è casuale”. “Significa che non sono più una folla, ma diventano
comunità, nutrite dal pane di Dio”. Gesù “prende poi i pani e i pesci, alza gli occhi
al cielo, recita la benedizione” e così, ha aggiunto, “è chiaro il riferimento all’Eucaristia”.
Quindi, pani e pesci vengono distribuiti senza che finiscano:
“Ecco il miracolo:
più che una moltiplicazione è una condivisione, animata dalla fede e dalla preghiera.
Mangiarono tutti e ne avanzò: è il segno di Gesù, pane di Dio per l’umanità”.
I
discepoli, ha detto ancora il Papa, “videro, ma non colsero bene il messaggio. Furono
presi, come la folla, dall’entusiasmo del successo”. Ancora una volta, dunque, “seguirono
la logica umana e non quella di Dio, quella del servizio, dell’amore, della fede”.
“La
festa del Corpus Domini ci chiede di convertirci alla fede nella
Provvidenza, di saper condividere il poco che siamo e che abbiamo, e non chiuderci
mai in noi stessi. Chiediamo alla nostra Madre Maria di aiutarci in questa conversione,
per seguire veramente, sempre di più, quel Gesù che adoriamo nell’Eucaristia”.
Nella
Festa della Repubblica italiana, salutando i fedeli, il Papa ha quindi chiesto una
particolare preghiera, "in silenzio nel nostro cuore", per i caduti in operazioni
di pace all’estero:
“Questa mattina ho celebrato la Santa Messa con alcuni
militari e con i parenti di alcuni caduti nelle missioni di pace che cercano di promuovere
la riconciliazione e la pace in Paesi in cui si sparge ancora tanto sangue fraterno
in guerre che sono sempre una follia! Tutto si perde con la guerra! Tutto si guadagna
con la pace! Chiedo una preghiera per i caduti, i feriti e i loro familiari. (applausi)”.