Congresso Mondiale di Oncologia: dati positivi, ma la crisi economica incide su
prevenzione
Le ultime novità sulla medicina personalizzata, l'impegno sulla prevenzione, gli sforzi
crescenti per assicurare una migliore qualità della vita ai malati. Di tutto questo
si è parlato nella seconda giornata di lavori del Congresso Mondiale di Oncologia
(Asco), in corso a Chicago. Cinquemila gli studi presentati dagli oltre 30 mila esperti
arrivati negli Stati Uniti da tutto il mondo. Il servizio del nostro inviato a Chicago,
Salvatore Sabatino:
Il quadro che
emerge dal Congresso Mondiale di Oncologia è chiaro: la strada per battere il cancro
é ancora lunga, ma i passi avanti sono tanti, e sempre più frequenti. Un cauto ottimismo,
insomma, quello espresso dai 30 mila esperti presenti a Chicago: cauto perché la battaglia
non è affatto vinta. Eppure un dato più che positivo c’è: nel 2011 si è registrato
negli Stati Uniti il nuovo record di malati che sopravvivono al tumore: 12 milioni,
il 20% in più rispetto al 2001. Nel 1971, appena 3 milioni di americani sopravvivevano
a una diagnosi di cancro. Questo grazie al miglioramento delle cure, che diventano
sempre più mirate, soprattutto per i tumori del polmone e del seno, e che inoltre
migliorano la qualità della vita. Ma i progressi dei farmaci dovrebbero accompagnarsi
ad una migliore prevenzione; vuol dire screening di massa, divenuti troppo esosi in
epoca di crisi economica. Questo potrebbe rallentare la strada della cura, ma non
annientarla. Sul fronte europeo, è l’Italia ad ottenere risultati migliori: nonostante,
infatti, investa meno risorse nella salute rispetto ad altri Paesi, riesce a ottenere
risultati migliori, grazie all'uso appropriato delle terapie, a servizi territoriali
diffusi e alle eccellenze ospedaliere. Si colloca infatti al 12.mo posto fra i 27
Paesi europei per il più basso indice di mortalità per tutti i tipi di cancro.