Mosca ammette le forniture di armi a Damasco. Vertice Usa-Nato a Washington
Prosegue in Siria lo scontro sul terreno tra esercito e insorti. Coinvolti ieri anche
tre occidentali rimasti vittime del conflitto. Intanto, mentre sembrano esserci difficoltà
per il varo della conferenza di pace di Ginevra, la notizia delle forniture di armi
russe al regime di Damasco preoccupa sempre di più la comunità internazionale. Il
nostro servizio:
I rifornimenti
d’armi da Mosca a Damasco mettono ancora una volta in allerta la comunità internazionale.
Il direttore di una compagnia russa Serghei Korotrov ha annunciato che fornirà aerei
da combattimento MIG-29 al regime di Assad. Questo però, precisa Korotrov, è per onorare
precedenti contratti. Ma il segretario di Stato Usa John Kerry replica: «La decisione
della Russia di fornire missili al regime siriano di Assad ha un impatto profondamente
negativo sulla regione e mette Israele in pericolo». Brutti segnali dunque in vista
della conferenza di Ginevra che, nonostante la riunione preparatoria prevista per
il 5 giugno, verrà posticipata a Luglio o ad Agosto per via delle tesioni crescenti
sul terreno. E in Siria ieri tre occidentali sono stati uccisi dall'esercito nel nordovest
della Siria, sorpresi mentre scattavano foto di postazioni militari lungo la strada
tra Harim e Idlib vicino al confine turco. Una delle tre persone uccise, un’americana,
è una trentatreenne del Michigan, convertita all'Islam. Secondo la famiglia stava
combattendo con le forze di opposizione.
Di Siria si è discusso ieri anche
a Washington nell’incontro fra il presidente Barak Obama e il presidente della Nato
Rasmussen. L’Alleanza Atlantica - ha detto - non ha intenzione di intervenire nel
Paese. Al centro dei colloqui in particolare l’Afganistan, ma anche Libia e Kosovo.
Da Washington, Francesca Baronio:
Un vertice Nato
nel 2014 sancirà la fine delle operazioni militari in Afghanistan: lo ha annunciato
il presidente americano, Barack Obama, che ha incontrato alla Casa Bianca, il numero
uno dell'Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen. Obama ha spiegato di aver parlato
con Rasmussen anche dell’operazione che dovrebbe sostituire l’attuale missione ISAF
dopo il 2014, a sostegno delle forze di sicurezza afghane, con l’obiettivo di evitare
che l’Afghanistan torni ad essere una base per il terrorismo internazionale. Fra i
temi trattati anche Libia e Kossovo. Il Presidente americano ha ricordato l’importante
ruolo della Nato per liberare la Libia dalla dittatura, rilevando quanto sia importante
che l’Alleanza continui a svolgere un ruolo nel Paese per sostenere il governo di
Tripoli democraticamente eletto. Infine il riferimento al Kossovo e ai recenti passi
avanti fra Belgrado e Pristina. Con la stampa non si è parlato del conflitto siriano,
anche se è probabile che il tema sia stato parte del colloquio, tenuto conto anche
della situazione sempre più grave che colpisce uno dei 28 Paesi membri dell’Alleanza
Atlantica, confinante con la Siria: la Turchia.