2013-06-01 11:40:33

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù invita i discepoli a dar da mangiare alla folla che lo ha seguito in una zona deserta. Ci sono solo cinque pani e due pesci: su di essi Gesù recita la benedizione e poi li fa distribuire:

“Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, Prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:RealAudioMP3

La solennità del Corpo e Sangue di Cristo nasce dalla pietà popolare dei secoli XIII-XIV. La prima celebrazione ebbe luogo a Liegi nel 1246 e la festa del “Corpus Domini” venne istituita per tutta la Chiesa da Papa Urbano IV nel 1264. Al “Festum Eucharistiae”, come era anche chiamata, venne unita poi una solenne processione. La Solennità, celebrata per secoli il secondo giovedì dopo Pentecoste (ed ora di domenica), è sempre stata un giorno di culto e di autentiche espressioni d’arte, di cui oggi, specie tra le giovani generazioni, non rimane quasi memoria. La Chiesa, ”nata dall’Eucaristia”, con questa festa ci porta a quell’ultima cena in cui Gesù istituisce il Sacrificio Eucaristico del Suo Corpo e del Suo Sangue, a quel banchetto pasquale in cui Cristo viene mangiato, noi veniamo saziati e ci viene dato un anticipo della vita celeste. Il Vangelo fa presente la moltiplicazione dei pani e dei pesci, compiuta da Gesù, per sfamare i 5 mila uomini che lo stavano ascoltando. Ai discepoli, preoccupati per tutta quella gente che rischia di restare abbandonata a se stessa, Gesù risponde: “Dategli voi da mangiare” e, per evitare l’anonimato della folla, ordina di farli sedere per gruppi di cinquanta. Poi prende i cinque pani e i due pesci e, con gesto e parola eucaristica, alza gli occhi al cielo, recita su di essi la benedizione e li va dando ai suoi discepoli perché li distribuiscano alla folla. Questo gesto e questa parola di benedizione costituiscono il cuore di ogni Eucaristia: il Suo Corpo è offerto in sacrificio (spezzato), il Suo Sangue versato, perché anche oggi possiamo mangiarne, esserne saziati e ne avanzi per portare a tutti gli uomini della terra, Cristo, il pane che non perisce, ma sazia la loro fame di felicità.







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