Mons. Tomasi all’Onu: le aziende rispettino i diritti umani dei lavoratori
Un forte richiamo al rispetto dei diritti umani è giunto da mons. Silvano Maria Tomasi,
osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra, nel corso
della 23.ma Sessione del Consiglio dei Diritti Umani, dedicata al tema “Organizzazioni
transnazionali e Diritti Umani”. Prendendo spunto dal crollo di una fabbrica a Dacca,
in Bangladesh, nel quale persero la vita di oltre mille persone, l’arcivescovo ha
ricordato le parole di Papa Francesco sullo sfruttamento degli operai, considerati
“schiavi”, da parte di aziende che guardano soltanto al profitto. Nonostante i grandi
progressi, ancora oggi è troppo alto il numero di vite umane perse a causa di condizioni
di lavoro poco sicure. Resta dunque importante – ribadisce mons. Tomasi - riconoscere
le norme sul lavoro come parte integrante della responsabilità sociale delle imprese.
“La libertà di associazione, l'eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e
obbligatorio, l'abolizione del lavoro minorile, della discriminazione in materia di
occupazione ma anche il pagamento del lavoro devono essere garantiti e applicati in
tutte le giurisdizioni”. La Santa Sede pertanto richiama le organizzazioni transnazionali
al rispetto dei diritti umani e alla promozione del bene comune per tutti. Una maggiore
trasparenza su questo fronte consegnerebbe tutte le informazioni necessarie ai consumatori
per formulare un giudizio completo sulle aziende e conseguentemente sulle scelte di
acquisto. Certificazioni ed elevati standard internazionali possono anche aiutare
ad affrontare questa sfida globale, stabilendo un chiaro punto di riferimento e un
quadro per il monitoraggio di coloro che rispettano i diritti umani. Infine un appello
anche per lo scambio di buone pratiche, sia nel settore pubblico che privato, perché
tutte le aziende pongano come priorità il rispetto dei diritti umani: un passo in
più verso il bene comune universale. (A cura di Benedetta Capelli)