Mons. Shomali: a Gaza il governo chiede di separare ragazze e ragazzi nelle scuole
cattoliche
Scuole cattoliche a rischio a Gaza. Tre giorni fa nel corso di una riunione, il Governo
della Striscia, a guida di Hamas, ha chiesto al patriarcato latino di Gerusalemme
che nelle sue tre scuole, frequentate da oltre 5mila studenti in larghissima maggioranza
musulmani, vengano tenuti separati studenti e studentesse. A raccontarlo a un gruppo
di testate giornalistiche italiane, tra cui il Sir, è il vescovo ausiliare di Gerusalemme
e vicario patriarcale per la Palestina, mons. William Shomali. “A Gaza - ha dichiarato
- ci sono circa 1500 cristiani di cui solo 200 cattolici. Sono obbligati a restare
lì dove hanno casa, un lavoro ed un pezzo di terra. Non possono uscire. All’interno
della Striscia la situazione è grave e inoltre stiamo assistendo a una svolta islamista
da parte di Hamas che la governa”. “Tre giorni fa - aggiunge mons. Shomali - abbiamo
tenuto una riunione con il Governo che ha chiesto alle scuole private di tenere separati
ragazze e ragazzi. Non possono più frequentare la stessa scuola. Hamas crede così
di allontanare le tentazioni dai giovani. A Gaza abbiamo tre scuole, non possiamo
certo costruirne altre tre. Lo scorso anno avevano fatto la stessa richiesta ma eravamo
riusciti a evitarla. Questa volta non sappiamo cosa fare. E potrebbe un giorno arrivare
anche la richiesta alle ragazze di indossare il velo. L’islamizzazione è evidente
- ha concluso - hanno impedito l’apertura di negozi di alcoolici, i ristoranti devono
essere chiusi durante il Ramadan, non si può fumare in strada”. Il Patriarcato latino
a Gaza è presente dal 1990, non solo con le sue tre scuole ma anche con Caritas Gerusalemme
che mantiene operativi due Centri medici e una clinica mobile con venti operatori.
(R.P.)