Giornata senza tabacco: 600 mila le vittime ma tabagismo non cala
Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata senza tabacco, che si pone l’obiettivo
di attirare l’attenzione globale sui rischi per la salute associati al fumo e di invocare
politiche efficaci per la riduzione del tabagismo. Molte le iniziative in programma,
come quella della Lega italiana per la lotta contro i tumori che ha portato alunni
delle scuole elementari a ripulire dai mozziconi di sigaretta Piazzale del Gianicolo
a Roma. Roberta Barbi ha intervistato il presidente della Lilt, l’oncologo
Francesco Schittulli, sull’importanza di questo appuntamento che ricorre ogni
anno:
R. – Intanto,
abbiamo cercato di coinvolgere soprattutto il mondo scolastico, per favorire una maggiore
diffusione della lotta al tabagismo, perché non ha subito un decremento, anzi: registriamo
un incremento particolare da parte delle giovani donne.
D. – Un problema, quello
della dipendenza da fumo, ancora molto presente: ogni anno, nel mondo, causa sei milioni
di morti, di cui 600 mila per il fumo passivo. Vogliamo ricordare quali sono i rischi
per i fumatori?
R. – Malattie cardiache, malattie circolatorie, malattie vascolari,
malattie polmonari. Per quanto riguarda le malattie polmonari, poi, nello specifico
registriamo un incremento dei casi di cancro: tumori che non colpiscono soltanto l’apparato
respiratorio. Ci sono anche altri organi, altri apparati – penso alla vescica, penso
alla mammella nella donna – che vengono influenzati dallo sviluppo di un cancro.
D.
– Un mondo senza fumo è possibile: quali obiettivi ci si pone, a breve termine?
R.
– Quello di poter estendere il divieto di fumo anche nei luoghi aperti, e cioè negli
stadi, nell’ambito dei giardini, dei parchi ma anche delle aree sanitarie, ospedaliere,
delle aree scolastiche…
D. – Che peso hanno misure quali il divieto di pubblicità
dei prodotti di tabacco, quello di fumare nei locali pubblici o l’introduzione di
avvertenze sanitarie sui pacchetti?
R. – Noi siamo riusciti già ad arginare
questa problematica per quanto riguarda, per esempio, le grandi autovetture: penso,
per esempio, alle varie Formule 1 e via dicendo. Però, vi è una pubblicità occulta
che è determinata dalle grandi multinazionali che investono enormi quantità di denaro
in pubblicità, in uffici legali di protezione, in azioni di lobby che sono
capaci anche di disinformare il pubblico. Questo 31 maggio è dedicato proprio alla
lotta contro la pubblicità, quindi l’importanza di sottolineare la pericolosità del
tabacco: i danni sono innumerevoli. Sono quelli sanitari, ma sono anche quelli ambientali.
Pensate: il tempo medio necessario per distruggere gli effetti nocivi di un mozzicone
di sigaretta si aggira intorno ai 10 anni…
D. – In Italia è boom delle
sigarette elettroniche con ben 500 mila utilizzatori abituali. Ma solo il 10% di questi
ha dichiarato di aver davvero smesso di fumare sigarette tradizionali…
R. –
Intanto, noi non sappiamo ancora gli eventuali effetti nocivi della sigaretta elettronica,
perché c’è una combustione del vapore acqueo, e inoltre in essa è presente comunque
la nicotina. Si rischia che, dando la sigaretta elettronica ai ragazzi, questo possa
essere un processo di iniziazione per passare poi al consumo di sigaretta vera e propria.
Per quanto riguarda gli ex-fumatori, questo può essere uno stimolo a ritornare a fumare.