Sudan: nell'Abyei l'Onu rafforza la missione di pace
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato l’invio di 1.100 soldati
a sostegno di una missione di peacekeeping dell’Onu ad Abyei, alcune settimane dopo
gli scontri a fuoco che in questa regione petrolifera contesa al confine tra Sudan
e Sud Sudan avevano contrapposto due comunità. In un comunicato delle Nazioni Unite
si riferisce che con una risoluzione votata mercoledì sera a New York, il Consiglio
di sicurezza ha esteso il mandato di “Unisfa” fino al 30 novembre, autorizzando parallelamente
un rafforzamento della missione fino a 5.326 soldati. Un aumento della presenza dei
peacekeeper era stato chiesto nei giorni scorsi dal segretario generale dell’Onu Ban
Ki-moon, secondo il quale ad Abyei gruppi “armati e profondamente ostili tra loro”
continuano ad alimentare il rischio di violenze. Il 4 maggio - riporta l'agenzia Misna
- scontri a fuoco erano tornati a contrapporre la comunità Dinka, vicina al governo
del Sud Sudan, e i pastori Misseriya, tradizionalmente alleati di Khartoum. Nei combattimenti
avevano perso la vita una ventina di persone, tra le quali un capo tradizionale Dinka
e due peacekeeper dell’Onu di nazionalità etiopica. Considerata una delle regioni
più ricche di petrolio dell’Africa orientale, Abyei è rimasta contesa nonostante la
fine della guerra civile sudanese nel 2005 e la nascita di uno Stato del Sud indipendente
due anni fa. Nel 2011 si sarebbe dovuto tenere un referendum per decidere se la regione
avrebbe dovuto essere governata da Khartoum o da Juba. La consultazione però non si
è mai tenuta a causa delle difficoltà nell’identificare gli aventi diritto al voto:
solo i residenti Dinka, come vorrebbe il Sud Sudan, o anche i pastori arabi Misseriya,
che si spostano nella regione solo alcuni mesi l’anno. (R.P.)