Il microcredito si rafforza: ne hanno beneficiato 55 mila soggetti
In Italia, aumenta il ricorso al microcredito per far fronte alla crisi. Nel 2011,
i prestiti sono cresciuti del 46% secondo uno studio promosso da Unioncamere. Un impatto
importante anche dal punto di vista dell’occupazione, visto che solo le imprese sociale
danno lavoro a oltre 380 mila persone. Il servizio di Alessandro Guarasci:
Dal 2004 ad
oggi, la crescita del microcredito è stata lenta ma costante. Duecentosedici i programmi
avviati con oltre 55 mila soggetti tra famiglie e imprese e un prestito medio di 9.800
euro. La fanno da padrone i progetti nell’area del sociale, pensiamo ad esempio al
contrasto all’usura, ma poi vengono le imprese, con la nascita in questi anni di più
di 5.600 nuove attività. E il welfare è la nuova frontiera. Carlo Borgomeo
della C.Borgomeo & co che ha curato la ricerca:
"Il nuovo welfare è un mix
intelligente di risorse pubbliche, di nuovo ruolo dei privati e di nuovo protagonismo
degli utenti. In questo spazio, l’impresa sociale ha un’autostrada, non facile ma
ha un’autostrada”.
Una nuova frontiera per sconfiggere la fame di credito,
visto che solo l’11% delle nuove imprese riesce a ottenere un finanziamento dalle
banche. Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere:
"Se la piccola
e media impresa, la microimpresa, continuerà a essere la protagonista del sistema
economico del nostro Paese, io credo che in qualche modo potremmo riprendere un cammino
operoso. Perché soltanto in questa direzione noi riusciamo, in qualche modo, a rimettere
in modo un meccanismo virtuoso di imprenditoria e, dopo, anche di consumi interni,
senza i quali - io credo - tutta la microimpresa che vogliamo far rinascere, non avrebbe
gli spazi per potersi affermare".
Attenzione, però, dice Dardanello: l’aumento
dell’Iva previsto a ottobre potrebbe deprimere tante aziende che sono appena nate.