2013-05-30 13:57:35

Il microcredito si rafforza: ne hanno beneficiato 55 mila soggetti


In Italia, aumenta il ricorso al microcredito per far fronte alla crisi. Nel 2011, i prestiti sono cresciuti del 46% secondo uno studio promosso da Unioncamere. Un impatto importante anche dal punto di vista dell’occupazione, visto che solo le imprese sociale danno lavoro a oltre 380 mila persone. Il servizio di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Dal 2004 ad oggi, la crescita del microcredito è stata lenta ma costante. Duecentosedici i programmi avviati con oltre 55 mila soggetti tra famiglie e imprese e un prestito medio di 9.800 euro. La fanno da padrone i progetti nell’area del sociale, pensiamo ad esempio al contrasto all’usura, ma poi vengono le imprese, con la nascita in questi anni di più di 5.600 nuove attività. E il welfare è la nuova frontiera. Carlo Borgomeo della C.Borgomeo & co che ha curato la ricerca:

"Il nuovo welfare è un mix intelligente di risorse pubbliche, di nuovo ruolo dei privati e di nuovo protagonismo degli utenti. In questo spazio, l’impresa sociale ha un’autostrada, non facile ma ha un’autostrada”.

Una nuova frontiera per sconfiggere la fame di credito, visto che solo l’11% delle nuove imprese riesce a ottenere un finanziamento dalle banche. Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere:

"Se la piccola e media impresa, la microimpresa, continuerà a essere la protagonista del sistema economico del nostro Paese, io credo che in qualche modo potremmo riprendere un cammino operoso. Perché soltanto in questa direzione noi riusciamo, in qualche modo, a rimettere in modo un meccanismo virtuoso di imprenditoria e, dopo, anche di consumi interni, senza i quali - io credo - tutta la microimpresa che vogliamo far rinascere, non avrebbe gli spazi per potersi affermare".

Attenzione, però, dice Dardanello: l’aumento dell’Iva previsto a ottobre potrebbe deprimere tante aziende che sono appena nate.







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