Dal Senato via libera alla mozione sulle riforme. Alla Camera il Pd si spacca
Il Senato approva la mozione di maggioranza sulle riforme costituzionali. Il documento
impegna il governo a presentare entro giugno un ddl costituzionale che preveda una
procedura straordinaria per la riforma della Costituzione. Intanto alla Camera esplode
il caso Giachetti, il deputato del Pd che si è rifiutato di ritirare la sua mozione
per tornare al Mattarellum. Giampiero Guadagni
Diciotto mesi sono il
tempo giusto per le riforme. Intervenendo in Parlamento Enrico Letta sottolinea che
questa legislatura è un’occasione storica che va colta, perché - osserva - dobbiamo
saper dare alle nostre istituzioni una maggiore capacità di decidere. Le riforme,
aggiunge il premier, sono anche una risposta all'astensionismo esploso nel primo turno
delle amministrative. Nessuno può chiamarsi fuori, afferma ancora Letta. Un appello
alla corresponsabilità rivolto all’opposizione, in particolare al Movimento 5 Stelle,
interessato soprattutto a cambiare immediatamente l’attuale legge elettorale. Così
come il Sel di Vendola, contrario alla mozione di maggioranza anche per i riferimenti
al semipresidenzialismo. Tensione anche all'interno del Pd sulla mozione presentata
dal deputato Giachetti che prevede il ritorno al Mattarellum. Ma il testo della maggioranza
votato stasera in aula alla Camera e al Senato non entra nel merito delle riforme,
fissando piuttosto tempie percorsi. La mozione impegna infatti il governo a presentare
entro giugno un disegno di legge costituzionale che preveda una procedura straordinaria
per la riforma della Costituzione.