L'architettura sacra in Friuli: l'attività di Giacomo Della Mea in una recente esposizione
a Roma
Si è tenuta a Palazzo Ferrajoli, sede di rappresentanza della Regione Friuli-Venezia
Giulia a Roma, la mostra “Giacomo Della Mea - Architettura sacra in Friuli 1948-1968”.
L'esposizione, frutto di sinergia tra la Regione, il Fogolâr Furlan di Roma e Giovanni
Della Mea, conservatore dell’archivio del padre, ha inteso ripercorrere gli ultimi
vent'anni di attività dell'artista friulano nato a Raccolana nel 1907 e morto a Udine
nel 1968. Negli anni Trenta pittore, disegnatore e incisore, dal 1946 Della Mea si
dedicò all'architettura sacra progettando nuovi edifici di culto o ristrutturazioni
di chiese già esistenti. La mostra romana, curata da Giorgio Della Longa e Barbara
Fiorini, ha proposto una scelta delle tavole disegnate a colori e in bianco e nero
dall’architetto per numerose chiese in Friuli e a Trieste, oltre a due disegni per
un ponte tra Danimarca e Svezia, segnalati nel 1965 dalla giuria del concorso. Dal
punto di vista formale, Della Mea ripercorse, con risultati originali, gli arditi
temi strutturali sviluppati da Pierluigi Nervi riuscendo ad interpretare con soluzioni
di notevole funzionalità il tema della spazio per il culto, in un periodo delicato
sotto il profilo sociale ed ecclesiale che poco dopo avrebbe conosciuto la riforma
liturgica del Concilio Vaticano II. Di quella stagione, scrive l'architetto Della
Longa, egli è stato reale anticipatore, “attento a cogliere e a tradurre in opera
le sollecitazioni della nuova età ecclesiale”. In occasione della mostra è stato rieditato
il catalogo dedicato alla produzione architettonica sacra di Della Mea, pubblicato
nel 2012, con l'aggiunta di due contributi, il primo sul rapporto di Della Mea con
alcuni artisti contemporanei e il secondo sulla sua attività nel campo dell'architettura
civile. (A cura di Adriana Masotti)