Visita di mons. Paglia in Argentina e Cile: nuovo slancio alla famiglia
Si è conclusa domenica scorsa a Santiago del Cile la visita dell’arcivescovo Vincenzo
Paglia in Cile e Argentina, iniziata lo scorso 21 maggio. In Cile, il presidente del
dicastero per la Famiglia, accompagnato dal nunzio apostolico mons. Ivo Scapolo, ha
partecipato a numerose iniziativa accademiche, dall’inaugurazione di un convegno con
i responsabili di alcuni Centri Familiari dell’America Latina ad un incontro presso
il Seminario Pontificio Maggiore di Santiago. Ha inoltre visitato due importanti santuari:
Santa Teresa delle Ande e quello nazionale di Maipú. Mons. Paglia ha dunque potuto
incontrare docenti, studenti e soprattutto famiglie e persone impegnate nella pastorale
familiare. L’arcivescovo Paglia ha esortato a svolgere una duplice azione pastorale
e culturale affinché la famiglia torni ad essere l’ideale delle giovani generazioni.
Inoltre, ha affermato che solo la “famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una
donna” è “una vera risorsa sociale”. In Argentina, mons. Paglia - accompagnato dalla
delegazione del dicastero - aveva invece tenuto, all’Università cattolica di Buenos
Aires, una relazione sul 30.mo della Carta dei Diritti della Famiglia. “La famiglia
– ha detto mons. Paglia – non è negata o rigettata in quanto tale, ma si accetta che
unite ad essa vi siano forme di vita e di esperienza relazionale apparentemente compatibili,
che in realtà la sconvolgono”. Durante la due giorni in Argentina, il presule ha anche
visitato l’arcidiocesi di La Plata, messa a dura prova dall’alluvione dell’aprile
scorso. Mons. Paglia ha consegnato un contributo economico a sostegno di un progetto
volto ad aiutare le famiglie a tronare a pranzare assieme. La visita è stata anche
l'occasione per incontrare il nuovo arcivescovo di Buenos Aires, successore di Papa
Francesco, mons Aurelio Poli, con i vescovi responsabili della famiglia della Conferenza
episcopale argentina e della Conferenza episcopale latinoamericana (Celam), le autorità
accademiche e molti studenti dell'Università Cattolica, insieme a numerosi giornalisti
delle principali testate del Paese. (A.G.)