La guerra siriana contagia il Libano. Due razzi colpiscono Beirut. Scontri a Tripoli:
31 i morti
E’ ancora la guerra in Siria a tenere banco nelle cancellerie internazionali, preoccupate
per l’allargamento del conflitto al vicino Libano. Una realtà più che un rischio,
visto che la notte scorsa due razzi hanno colpito un quartiere sciita della capitale
Beirut, bastione di Hezbollah, facendo 4 feriti, e nel nord a Tripoli ci sono stati
nuovi scontri, e nuovi morti, fra alawiti sostenitori di Bashar al Assad e sunniti
pro-ribelli. Sentiamo Marina Calculli:
In uno dei suoi
storici discorsi il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah aveva detto
sabato che i suoi combattenti avrebbero continuato a difendere il regime di Asad ma
non solo. Hezbollah, che combatte a Qusair, vicino alla frontiera libanese, rivendica
di proteggere tutto il Libano dal pericolo crescente dei combattenti radicali sunniti
giunti in Siria dall’esterno e un pericolo anche per i paesi confinanti. Ieri però
una risposta al mancato gradimento delle sue parole è arrivata, a Beirut: nella periferia
sud di Damasco, abitata principalmente da sciiti, e nel quartiere di Mar Mikhael due
razzi hanno ferito almeno quattro persone. "Un tentativo di destabilizzare il paese"
– ha detto il ministro dell’interno Charbel. Ma intanto a Tripoli, logorata dalla
lotta tra partigiani e oppositori del regime di Damasco, un uomo è stato ucciso ieri
portando a 31 il numero complessivo delle vittime della settimana scorsa. Intanto
da Baghdad, in una visita inattesa, il ministro degli esteri siriano Muallem scioglie
la riserva: la Siria parteciperà alla conferenza di pace di Ginevra organizzata da
Mosca e Washington.