Riaperti i seggi nei 564 comuni italiani interessati dal voto amministrativo. Nella
prima giornata crollo dell’affluenza del 15%, a Roma addirittura del 20%. Molto bassa
anche la partecipazione al referendum di Bologna dove vince il si contro i finanziamenti
alle scuole paritarie. Il servizio è di Giampiero Guadagni:
Inizierà alle
15, dunque appena chiuse le urne, lo spoglio delle schede per il rinnovo di 564 comuni.
Due capoluoghi di regione: Ancona e Roma. E 14 capoluoghi di provincia: Avellino,
Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa, Siena, Sondrio,
Treviso, Vicenza e Viterbo. Ma ovunque l’affluenza è in deciso calo: il dato complessivo
è del 44,6%, il 15 in meno rispetto alle precedenti consultazioni. A Roma ha votato
il 37%, contro il precedente 57%. Ed è naturalmente proprio il voto nella capitale
il risultato politicamente più atteso. 19 i candidati sindaci, ma la vera sfida è
tra il sindaco uscente Alemanno, centrodestra; Marino centrosinistra; Marchini, liste
civiche; e De Vito, Movimento 5 Stelle. Urne definitivamente chiuse invece a Bologna
per il referendum consultivo di Bologna sui fondi alle scuole materne paritarie. Ha
votato meno del 29%, 85 mila cittadini in tutto, il 59% circa dei quali ha detto sì
alla richiesta del comitato promotore di spostare sulla scuola pubblica i fondi comunali
bolognesi oggi destinati alle materne dell'infanzia paritarie. Si tratta di un referendum
solo consultivo, per cui il sindaco non è obbligato a tenere conto del risultato.