Accordo sulla riforma agraria tra le Farc ed il governo colombiano
Un passo avanti importante nei colloqui di pace, in corso a Cuba, tra le Forze armate
rivoluzionarie colombiane ed il governo di Bogotà. Ieri le parti hanno siglato un’intesa
sulla riforma agraria: punto che è stato all’origine del conflitto che per 50 anni
ha insanguinato il Paese latinoamericano. Benedetta Capelli:
Storico. E’
l’aggettivo più usato nei quotidiani colombiani nel riferire l’accordo, siglato ieri
all’Havana alla presenza dei mediatori di Norvegia, Cile, Venezuela e Cuba. Un’intesa
di massima sulla riforma agraria che andrà certamente limata ma che, dopo sei mesi
di trattative, segna un punto importante nei negoziati di pace tra le Farc e Bogotà.
Proprio questo argomento era stato all’origine della nascita, nel 1964, dell’organizzazione
guerrigliera di matrice marxista che per 50 anni si è battuta contro l’esercito regolare
lasciando sul terreno circa 600 mila morti e causando più di 3,7 milioni di sfollati
proprio a causa delle violenze. L’accordo per lo sviluppo economico e sociale delle
aree rurali ha lo scopo di porre rimedio alle conseguenze del conflitto e risarcire
i contadini vittime di espropriazione e allontanamento forzato dalle loro terre. Tra
le richieste delle Farc anche la creazione di zone autonome di “riserva campesina”.
Intanto il governo colombiano ha promesso di costruire servizi e infrastrutture nelle
aree rurali. Archiviato questo punto, il tavolo delle trattative dovrà affrontare
altri 4 punti, il più importante senz’altro riguarda le garanzie per la partecipazione
politica dei guerriglieri delle Farc.