2013-05-26 10:33:41

Il saluto del Papa ai malati terminali per la "Giornata del Sollievo" che si celebra in Italia


"Rivolgo un pensiero a quanti promuovono la 'Giornata del Sollievo' in favore dei malati che vivono il tratto finale del loro cammino terreno". Sono queste le parole che Papa Francesco ha dedicato al termine dell'Angelus all'evento celebrativo che in Italia è giunto alla 12.ma edizione. La Giornata nazionale del sollievo, promossa dal Ministero della Salute e da altre istituzioni, tra le quali la Fondazione Nazionale "Gigi Ghirotti", e con l’adesione dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute, è dedicata a mantenere viva la solidarietà verso chi soffre a causa di malattie da cui non potrà guarire. Cure palliative, terapia del dolore e dignità del fine vita sono i temi principali della Giornata. Eliana Astorri ne ha parlato con il prof. Vincenzo Valentini, direttore dell’Unità Operativa di Radioterapia 1 del Policlinico Gemelli e presidente della Società europea di radioterapia oncologica:RealAudioMP3

R. - Si vuole dare visibilità, e nello stesso tempo consapevolezza, a tutta la nostra comunità terapeutica e non solo, ma anche alla popolazione nel suo insieme, di come sia importante la vicinanza e l’attenzione alle persone che si trovano di fronte ad un momento difficile della loro vita. Questa espressione, che può sembrare molto semplice nella sua percezione - vicinanza per dare sollievo - richiede però una riflessione molto più ampia. Non si tratta solamente di donare una delle cose preziose che abbiamo tutti noi - il tempo - ma anche l’organizzazione, che va dal mettere in piedi dei meccanismi assistenziali che diano valore a questa parola - “vicinanza” per dare sollievo - e dei meccanismi, anche organizzativi, che portino a entrare in collaborazione, in sinergia, molte persone che si rendono disponibili all’interno di attività di volontariato, di servizi sociali. Questo perché si possa chiudere, e in un certo senso colmare, quello spazio che a volte c’è tra un ospedale che eroga servizi di salute e le esigenze dei singoli - che molte volte sono molto più complesse - che vanno appunto dalla richiesta di ascolto a quella di solidarietà, a quella di vicinanza. Quindi, la cultura del sollievo vuole proprio recuperare il valore e le operatività che servono per poter dare alle persone che sono in difficoltà una vicinanza ed un aiuto.

D. - Quali sono oggi le cure palliative? Di quali farmaci parliamo?

R. - Sono un dominio piuttosto esteso di interventi, perché sono farmaci che vanno ad alleviare il dolore, ma sono anche farmaci e terapie che vanno a nutrire il paziente, che vanno a dargli un sollievo e una risoluzione di quei meccanismi che a volte si vengono a stabilire in questi pazienti che possono avere anche degli altri sintomi, come ad esempio delle febbri o situazioni di non mobilità appropriata. Quindi, il dolore è evidentemente il sintomo che più preoccupa tutti coloro che percepiscono che la malattia sta sviluppandosi in una maniera preoccupante. Ma la terapia di supporto, di aiuto di questi pazienti, è molto più ampia. All’interno di queste dinamiche terapeutiche, quello che conta è il fatto di essere coordinati ed avere la possibilità di offrire in una maniera appropriata, quello che più serve in quel momento al paziente, proprio per dargli sollievo.







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