2013-05-25 14:38:21

P. Puglisi, il beato ucciso dalla mafia, pastore 'con l'odore delle pecore'


RealAudioMP3 "La mafia non ha nulla a che fare con la fede cristiana. Anzi, è considerata dalla Chiesa una foma di atesimo pratico. Pur essendo battezzati i mafiosi impongono un dominio che opprime la libertà dell'uomo. Per questo p. Pino Puglisi è stato dichiarato oggi beato come martire, ucciso dalla mafia 'in odium fidei', dunque proprio per il suo ministero assolutamente evangelico". Lo spiega mons. Carmelo Cuttitta, vescovo ausiliare di Palermo, figlio spirituale del nuovo Beato, nel giorno dell'elevazione agli onori degli altari del parroco di Brancaccio, ammazzato dai mafiosi nel 1993 perché annunciando il Vangelo ai giovani palermitani sottraeva manovalanza alla criminalità, dimostrando che quella di 'Cosa nostra' è solo una cultura di morte. "Papa Francesco - che abbiamo incontrato in Vaticano durante la nostra 'visita ad limina' - spiega mons. Cuttitta - ci ha invitato a seguire il modello di p. Puglisi nell'evangelizzazione e nella pastorale, per confrontarci con le sfide della mafia, dell'immigrazione e della cattiva amministrazione". "P. Puglisi - prosegue il vescovo - era un pastore che 'portava l'odore delle pecore' così come vuole Papa Francesco. Ha vissuto in mezzo al gregge, si è fatto carico dei problemi delle persone. Ma, soprattutto, è riuscito a trasmettere la fede traducendola nella cultura e nella situazione in cui la gente viveva. Don Puglisi ci viene restituito, perciò, oggi, come un modello da imitare, un modello di sacerdote semplice che lavora quotidianamente in mezzo al popolo di Dio, e come un modello di evangelizzazione". (A cura di Fabio Colagrande)







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