Il card. Sandri ordina due vescovi maroniti a Bkerké: “Servono strumenti di pace”
“Abbiamo bisogno di avere, tra i pastori e tra i fedeli, strumenti di pace”. È stato
questo l’invito del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le
Chiese Orientali, dopo la celebrazione di oggi a Bkerké, in Libano, durante la quale
sono stati ordinati due nuovi vescovi maroniti, mons. Boutros Tarabay per l’eparchia
di S. Charbel a Buenos Aires, e mons. Habib Chamieh per l’eparchia di S. Marone di
Sydney. Dando il benvenuto ai due nuovi presuli nel collegio episcopale, il cardinale
Sandri si è soffermato sull’unità della Chiesa, cioè dei “fedeli attorno al proprio
pastore” e di “tutti insieme attorno a Nostro Signore”. L’esortazione del porporato
è stata quella “ad essere profondamente radicati nella ricerca della santità”. “Solo
in questo modo – ha ricordato – si è fin d’ora servitori della pace e dell’unità”.
Il pensiero del prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali è andato poi
alle comunità maronite di Sydney e Buenos Aires: due nazioni vaste come l’Australia
ed Argentina, ha ricordato, “grazie ai figli della Chiesa che vengono dal piccolo
Libano, potranno diventare ancora più grandi”. La presenza dei maroniti ovunque nel
mondo, ha inoltre detto il cardinale Sandri rivolgendosi ai presenti, “è speciale
perché animata dalle fede cristiana che è l’eredità dei Padri”. Il porporato ha poi
portato ai due nuovi vescovi la benedizione di Papa Francesco, di cui ha ricordato
l’invito a essere “pastori con l’odore delle proprie pecore”. Dando il suo benvenuto
in Argentina al suo “nuovo compatriota”, mons. Chamieh, il cardinale Sandri ha infine
ricordato che “tutti, grazie alla Pasqua di Gesù Cristo siamo, come dice l’Apostolo,
concittadini dei Santi”. In effetti, ha concluso “la nostra patria è nei Cieli” e
ciò ci rende "fratelli e sorelle non solo nel tempo ma anche per l’eternità”. (D.M.)