Papa Francesco: sopportare con pazienza le difficoltà e vincere con amore le oppressioni
“Sopportare con pazienza e vincere con amore le oppressioni esterne ed interne”: è
la preghiera elevata da Papa Francesco durante la Messa nella Casa Santa Marta nella
memoria di Maria Ausiliatrice. Il servizio di Sergio Centofanti:
Nell’omelia,
Papa Francesco chiede due grazie: “Sopportare con pazienza e vincere con amore”. Si
tratta di “grazie proprie di un cristiano”. “Sopportare con pazienza” – osserva –
“non è facile!”. “Non è facile, quando vengono le difficoltà da fuori, o quando vengono
i problemi nel cuore, nell’anima, i problemi interni”. Ma, sopportare – spiega – non
è “portare addosso una difficoltà”:
“Sopportare è prendere la difficoltà
e portarla su, con forza, perché la difficoltà non ci abbassi. Portare su con forza:
questa è una virtù cristiana. San Paolo ne parla parecchie volte. Sopportare. Questo
significa non lasciarci vincere dalla difficoltà. Questo significa che il cristiano
ha la forza di non abbassare le braccia, di averle così. Portare, ma su: sopportare.
E non è facile, perché lo scoraggiamento viene, e uno ha la voglia di abbassare le
braccia e dire: ‘Mah, avanti, facciamo quello che possiamo ma niente di più’, un po’
così …’. Ma no, sopportare è una grazia. Dobbiamo chiederla, nelle difficoltà”.
L’altra
grazia che il Papa chiede è “vincere con amore”:
“Si può vincere per tante
strade, ma la grazia che noi chiediamo oggi è la grazia della vittoria con l’amore,
per mezzo dell’amore. E questo non è facile. Quando noi abbiamo nemici fuori che ci
fanno soffrire tanto: non è facile, vincere con l’amore. Ci viene la voglia di vendicarci,
di fare un’altra contro di lui … L’amore: quella mitezza che Gesù ci ha insegnato.
E quella è la vittoria! L’apostolo Giovanni ci dice, nella prima Lettera: ‘Questa
è la nostra vittoria: la nostra fede’. La nostra fede è proprio questo credere in
Gesù che ci ha insegnato l’amore e ci ha insegnato ad amare a tutti. E la prova che
noi siamo nell’amore è quando noi preghiamo per i nostri nemici”.
Pregare
per i nemici, per quelli che ci fanno soffrire – prosegue il Papa “non è facile”.
Ma siamo “cristiani sconfitti” se non perdoniamo i nemici e se non preghiamo per loro.
E “quanti cristiani tristi, scoraggiati, troviamo” – ha esclamato - perché “non hanno
avuto questa grazia di sopportare con pazienza e vincere con amore”:
“Per
questo, chiediamo alla Madonna che ci dia questa grazia di sopportare con pazienza
e vincere con amore. Quante persone – tanti anziani e anziane – hanno fatto questa
strada! Ed è bello guardarli: hanno quello sguardo bello, quella felicità serena.
Non parlano tanto, ma hanno un cuore paziente e pieno d’amore. Sanno cosa è il perdono
ai nemici, sanno cosa è pregare per i nemici. Tanti cristiani sono così”.
Alla
Messa erano presenti i dipendenti del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali
guidati dal presidente del dicastero, mons. Claudio Maria Celli. E proprio nel giorno
in cui si celebra la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, hanno partecipato
al rito anche mons. Savio Hon Tai-Fai, segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione
dei Popoli, e un gruppo di sacerdoti, religiose, seminaristi e laici cinesi. Al termine
della preghiera dei fedeli il Papa ha così pregato: "Per il nobile popolo cinese:
che il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca". La Messa è stata conclusa
da un canto alla Madonna in cinese.