Il cardinale Turkson a Chicago: inaccettabile il continuo impoverimento dei Paesi
africani
Gli effetti nefasti della globalizzazione sui Paesi in via di sviluppo e la via da
percorrere per tendere ad un’economia che sia moralmente valida. E’ stato questo il
tema sviluppato dal cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace, alla Conferenza su economia e dottrina sociale della Chiesa,
promossa dal Lumen Christi Institute dell’Università di Chicago. A 50 anni dalla morte
di Giovanni XXIII il cardinale Turkson ha rammentato l’importanza dell’Enciclica Pacem
in Terris e il recente magistero di Papa Francesco che richiama il mondo ad una solidarietà
disinteressata affinché si possa tornare nel mondo della finanza e dell’economia ad
un’etica incentrata sulla persona. Allo stesso modo il porporato ha citato i principi
guida della Caritas in veritate di Benedetto XVI e il suo richiamo ad essere protagonisti
della globalizzazione e non vittime, agendo razionalmente guidati dalla carità e dalla
verità. E’ per questo che diviene inaccettabile – spiega il porporato nel suo intervento
– accettare il paradosso dell’impoverimento progressivo dei Paesi africani, nonostante
abbiano delle economie in forte crescita. La speculazione e l’ingiustizia economica
che in questi ultimi decenni hanno dominato la globalizzazione devono essere corrette.
Sette i principi chiave di questa riforma globale e morale del sistema finanziario
ed economico sui quali riflettere: la giustizia economica; il concetto di proprietà;
la solidarietà; la fraternità; la riconciliazione; il concetto di governo per il bene
comune e il principio di sussidiarietà. Un progresso che garantisca maggiori benefici
per tutti richiede – secondo il porporato – non tanto teorie e competenze tecniche,
quanto fede e speranza. L’ineguaglianza e l’ingiustizia non sono naturali conseguenze
dell’economia di mercato, spiega il cardinale Turkson, aggiungendo che la crisi economica
attuale può essere letta come un’opportunità per mettere a fuoco una nuova visione
del futuro che vorremmo. (A cura di Stefano Leszczynski)