Convegno sul padre gesuita Antonio Ferrua, tra gli scopritori della Tomba di San Pietro
A 10 anni dalla morte, a Trinità e a Mondovì, in provincia di Cuneo, un convegno (25-26
maggio) ricorda la figura del padre gesuita Antonio Ferrua, uno degli studiosi più
eminenti nel campo dell’archeologia e dell’epigrafia cristiana, tra i responsabili
delle ricerche condotte sotto la Basilica Vaticana per individuare la Tomba di San
Pietro. Nella cittadina piemontese che ha dato i natali al religioso, resta inoltre
aperta al pubblico, fino al 16 giugno, nella Sala delle Unioni della Dimora Storica
Conti Costa della Trinità, una mostra documentaria sull’eminente studioso che, come
segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, ha fatto importanti
scoperte nella Roma sotterranea. Le due giornate di studio si svolgono nella Biblioteca
Civica “Padre A. Ferrua” e nella Sala delle Lauree Antica Università del vescovado
di Mondovì e vi prendono parte diversi esperti che ricorderanno le imprese di padre
Ferrua: la scoperta nella capitale della catacomba di via Latina, definita “la pinacoteca
dell’arte paleocristiana”, di nuove aree negli antichi cimiteri dei Santi Pietro e
Marcellino, di Commodilla, Domitilla, Pretestato, Calepodio e di Sant’Alessandro e
ancora in altri cimiteri del Lazio e della Sicilia. Il religioso gesuita è lo studioso
che ha pubblicato il maggior numero di epigrafi nel secolo scorso (ben 40 mila raccolte
nella pubblicazione Inscriptiones christianae Urbis Romae) ed è autore di un’ampia
bibliografia. Per molti anni ha insegnato Epigrafia classica e cristiana al Pontificio
Istituto di Archeologia Cristiana, di cui è stato anche rettore. Si è spento all’età
di 102 anni il 25 maggio di 10 anni fa, a Roma, nella residenza romana di San Pietro
Canisio. Domenica, a Mondovì, nella chiesa della Missione, alle 8.30, presiederà una
Messa per ricordarlo il vescovo della diocesi, mons. Luciano Pacomio. (A cura di
Tiziana Campisi)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LVII no. 144