Siria. Il metropolita siro ortodosso Roham: il popolo soffre anche dove non si combatte
Le aree extraurbane della Siria settentrionale “sono per lo più controllate da diversi
gruppi di insorti”. L'esercito governativo ha abbandonato le zone rurali, per concentrare
la sua presenza sulle città di Hassakè e Kamishly. “Ma le persone in queste due città
hanno una gran paura che i combattimenti possano iniziare da un momento all'altro.
In quel caso, un gran numero di bambini, ragazze, donne e anziani attraverserà il
confine con la Turchia”. Così Eustathius Matta Roham, metropolita siro ortodosso di
Jazirah e Eufrate, descrive la situazione d'allarme permanente vissuto dalle popolazioni
siriane nel governatorato nord orientale di Hassakè, confinante con Turchia e Iraq.
In un resoconto inviato all'agenzia Fides, il metropolita siro ortodosso conferma
che nella città di Ras al-Ayn le chiese e tutti i simboli cristiani sono stati distrutti,
e riferisce che nell'area il conflitto militare sta vivendo al momento una fase di
stallo, ma tutta la popolazione soffre per collasso delle attività economiche e per
la carenza di beni primari che ha fatto più che decuplicare i prezzi. “Prosegue la
prassi sistematica dei rapimenti” spiega Roham “e si registra un flusso permanente
di persone in fuga verso la Turchia”. Sabato scorso il metropolita Roham ha incontrato
a Monaco di Baviera rappresentanti di organizzazioni caritative cristiane per valutare
con loro i programmi di soccorso a favore delle popolazioni siriane. L'incontro fa
parte di una missione in Europa che Roham sta realizzando su mandato del patriarca
siro ortodosso Ignatius Zakka I Iwas, anche per accertarsi della condizione in cui
vivono i rifugiati siriani che hanno raggiunto la Grecia. In precedenza, nel corso
della sua “missione” europea, il metropolita siro ortodosso aveva già incontrato i
funzionari degli organismi assistenziali Misereor, Missio e Aiuto alla Chiesa che
Soffre, e anche il card. Christoph Schönborn, al quale ha potuto consegnare una lettera
del patriarca ZakkaI Iwas. (R.P.)