Papa Francesco e il calcio. Intervista con un parroco romano
Ad ascoltare Papa Francesco in Piazza S. Pietro all’udienza generale anche le delegazioni
di Lazio e Roma, le squadre di calcio della capitale che domenica si sfideranno per
la Coppa Italia. Il Pontefice le ha salutate “perfettamente nello stesso modo” – spiega
la Sala Stampa Vaticana – e ha ricevuto da entrambe una maglia celebrativa con su
scritto il suo nome. “Un iniziativa molto positiva” commenta padre Lucio Maria
Zappatore, parroco del quartiere romano di Torrespaccata, appassionato tifoso
di calcio. Luca Collodi lo ha intervistato: R. - Io sono
contento che dal Papa siano andate tutte e due le delegazioni. Facciamo che il derby
sia una cosa bella. Dovremmo avere il coraggio di distinguere quelli che passano per
tifosi, quando invece sono dei puri e semplici delinquenti: far capire che la partita
di calcio fa parte della nostra vita e deve essere assoggettata alle regole della
vita. Quindi ci deve essere cordialità, crescita, anche sfottò… Sono veramente tantissimi
i modi per esprimere la gioia e per deridere bonariamente coloro che hanno perso…
Usare la violenza non ha proprio alcun senso! Per cui tutte queste iniziative sono
veramente benedette.
D. - Tra l’altro ieri il Papa ha incontrato anche la
Juventus…
R. - Sì, esatto. Questo Papa sembra che sia molto sportivo. Faceva
il tifo per la squadra del San Lorenzo, lì in Argentina.
D. - Quindi i tifosi
di Roma e Lazio possono essere tranquilli che il Papa è perfettamente equidistante…
R.
- Neutrale. Il calcio è una delle cose che ci potrebbe far divertire, far dimenticare
tante cose brutte e potrebbe essere veramente educativo. Aver perso questo valore
educativo del calcio è molto triste. Facciamo in modo che il derby possa essere veramente
una spinta per una vita più umana, più civile nella città di Roma.