Consiglio Europeo: lotta all’evasione fiscale. Dagli Usa esortazione alla ripresa
Vertice a Bruxelles su lotta all’evasione fiscale ed energia, mentre dagli Stati Uniti,
la Fed esorta a non fermare la ripresa economica. Al Consiglio Europeo, per la prima
volta, ha partecipato il premier italiano, Enrico Letta. Da Bruxelles Giovanni
Del Re:
E' stato
un vertice breve, solo poche ore nel pomeriggio. Quanto basta per accelerare anzitutto
sul fronte della lotta all'evasione fiscale che pesa in Europa per 1.000 miliardi
di euro l'anno sottratti agli Stati. Austria e Lussemburgo, finora reticenti, hanno
accettato di procedere allo scambio automatico di informazioni sui conti dei cittadini
Ue in un altro Stato dell'Unione entro la fine del 2013, mentre la Commissione Europea
conduce il negoziato con la Svizzera e altri quattro Stati europei fuori dall'Ue per
estendere lo stesso principio anche a loro. Inoltre i Ventisette hanno concordato
di studiare forme di più ampia cooperazione internazionale, anzitutto in ambito G8
e G20, contro evasione e paradisi fiscali. L'Ue vuole anche chiudere il più possibile
le scappatoie e le lacune delle legislazioni, che consentono ad esempio a un colosso
come la Apple di pagare legalmente solo il 2% di tasse. L'altro tema era quello dell'energia,
con le imprese europee sempre più svantaggiate per gli alti costi, il gas ad esempio
ha prezzi quadrupli rispetto agli Stati Uniti, che si possono giovare ora dei giacimenti
appena scoperti di gas di scisto. L'Unione vuole completare il mercato unico dell'energia,
promuovere investimenti nelle infrastrutture, e favorire la diversificazione utilizzando
anche riserve presenti nell'Unione, stati come Polonia e Spagna dispongono di vasti
giacimenti di gas di scisto. L'occhio è ora rivoto al ben più cruciale summit di giugno,
al centro la lotta alla disoccupazione giovanile.
La politica monetaria
della Fed sta offrendo benefici significativi all'economia e resterà “accomodante
“per il tempo necessario. Lo afferma il presidente della Fed, Ben Bernanke, in un'attesa
audizione in Congresso. Francesca Baronio:
"Una
prematura stretta sulla politica monetaria potrebbe rallentare, o fermare la ripresa
economica.” Cosi’ il presidente della Fed Ben Bernake, si è espresso ieri a Washington
nel corso di un ‘audizione al Congresso, confermando che La Federal Reserve proseguirà
la sua strategia di politica monetaria espansiva. Una riduzione del piano di stimoli,
in vigore, metterebbe a rischio la ripresa dell'economia statunitense e farebbe scendere
ulteriormente l'inflazione. Bernanke, ha sottolineato, che l'azione della Fed ha
"contribuito a frenare le incipienti pressioni inflazionistiche e ha evitato che l'inflazione
calasse ulteriormente sotto l'obiettivo di lungo termine del 2%". Quanto al futuro
il banchiere ha detto che la Fed potrebbe ridurre la velocità degli acquisti di titoli
di Sato e Abs attualmente pari a 85 miliardi di dollari al mese, ma che cio’ non avverrà’
in modo meccanico e sara’ strettamente legato al miglioramento del mercato del lavoro,
perché la chiusura del piano di allentamento monetario sarà il primo passo della exit
strategy della banca centrale". Per quanto riguarda l’Europa secondo il presidente
della Fed "Le condizioni sono migliorate e questo potrebbe aiutare a mitigare il rallentamento
economico" del Vecchio continente, riducendo anche i venti contrari sugli Stati Uniti.