Iran. "No al culto in lingua persiana": pastore cristiano arrestato
Il Pastore cristiano Robert Asserian, della denominazione protestante “Assemblea di
Dio” (“Assembly of God”) è stato arrestato ieri a Teheran, durante lo svolgimento
di un incontro di preghiera nella sua chiesa. Secondo quanto riferisce a Fides l’Ong
“Christian Solidarity Worldwide” (Csw) la chiesa potrebbe essere costretta a chiudere
entro la fine di giugno. Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione in casa del rev.
Asserian e hanno confiscato alcuni dei suoi effetti personali, come computer e libri.
Si sono poi recati alla chiesa, arrestando il Pastore che stava conducendo un incontro
di preghiera. La comunità cristiana già aveva denunciato nei mesi scorsi intimidazioni
da parte delle forze di sicurezza. La pressione sui cristiani iraniani si è intensificata
negli ultimi anni, soprattutto verso le comunità che, come la “Assemblea di Dio”,
offre servizi di culto in “farsi” (la lingua persiana). Già nel 2009 era stato imposto
il divieto di tenere liturgie in persiano il Venerdì, mentre restava in vigore l’autorizzazione
per la domenica. Le autorità hanno ora ordinato di fermare il culto in “farsi” anche
la domenica, lasciando la possibilità di celebrare in armeno. Il divieto di usare
la lingua persiana deriva dai timori che cittadini musulmani iraniani possano convertirsi
al cristianesimo. Secondo l’ultimo rapporto della Commissione internazionale Usa sulla
libertà religiosa, l’Iran è fra le nazioni (con Egitto, l'Arabia Saudita, Iraq, Corea
del Nord e Cina) dove vi sono le violazioni più gravi della libertà religiosa come
“abusi sistematici sui credenti non musulmani, atti di tortura, detenzione prolungata
senza accuse, sparizioni”. (R.P.)