Nigeria: appello dei vescovi per "salvare" la nazione
Il governo “continui a valutare gli strumenti di dialogo più efficaci per riportare
il paese alla normalità”: lo hanno chiesto i vescovi cattolici della Nigeria, al termine
di un incontro di preghiera che si è tenuto dopo l’entrata in vigore di uno stato
di emergenza nelle regioni nord-orientali roccaforte di Boko Haram. In un documento
diffuso ad Abuja, intitolato “Salvare la Nigeria dal crollo”, i vescovi affermano
di aver assistito negli ultimi due anni “a un’escalation di violenza e criminalità
senza precedenti”. “Un semplice scontro tra forze di sicurezza e membri della setta
islamica nota come Boko Haram – scrivono i religiosi – è sfociato in quella che, nel
modo più ottimistico, può essere definita una guerra di bassa intensità”. Nel testo
si esprime la speranza che le misure straordinarie introdotte dal governo negli Stati
di Borno, Yobe e Adamawa “raggiungano gli obiettivi auspicati”. Allo stesso tempo
- riferisce l'agenzia Misna - i vescovi non bocciano in linea di principio l’idea
di un’amnistia nei confronti di membri o ex membri di Boko Haram. “Una vera amnistia
– avvertono però – dovrebbe significare perdonare i militanti pentiti e non placare
i criminali e i loro sostenitori perché stiano tranquilli”. Nel documento si stabilisce
una relazione tra Boko Haram e problemi che, da decenni, condizionano lo sviluppo
economico e sociale della Nigeria. “È chiaro – scrivono i vescovi – che il nostro
Paese sta vivendo gli effetti cumulati e l’impatto corrosivo della corruzione; se
i nostri leader politici non troveranno il coraggio di utilizzare le istituzioni dello
Stato per combatterla, questo mostro divorerà la nazione intera”. (R.P.)