2013-05-21 15:16:23

Mons Crociata: il welfare è assicurato dalla Chiesa e non dallo Stato


Al termine della sessione di lavoro di ieri mattina dell’Assemblea dei vescovi italiani, il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, ha tenuto una conferenza stampa per inquadrare l’attività dell’assise. L’ha seguita per noi Gabriella Ceraso: RealAudioMP3

L’Assemblea in corso è profondamente radicata nella prolusione del cardinale Bagnasco, esordisce mons. Crociata, che spiega i tre aspetti che hanno ispirato stamani la riflessione dei vescovi. Il primo è la figura del Papa. Dopo poco più di due mesi dall’elezione, l’indirizzo dato da Papa Francesco alla Chiesa appare chiaro, spiega, e forte è il rapporto stabilito già con i vescovi, tanto che ciascuno, aggiunge, ha sentito di voler "far proprio lo stile del Pontefice". Secondo punto toccato è il presente sociale italiano in crisi, cui la Chiesa rinnova il suo appoggio, ma sul quale tutti gli interventi dei vescovi lasciano emergere una forte preoccupazione. E’ in atto un "capovolgimento allarmante", secondo mons Crociata:

“Lo Stato sociale, il welfare, viene assicurato dalla Chiesa, e non dallo Stato. Strutture pubbliche rimandano alle Caritas: è un capovolgimento che chiede una riflessione attenta da parte di tutti”.

Terzo punto affrontato è quello della tematica educativa, in particolare la formazione degli educatori su cui sarà centrata la conferenza stampa di domani. Interrogato dai giornalisti, mons. Crociata ha infine ribadito la posizione dei vescovi su alcuni punti fondamentali: l’urgenza che anche il governo italiano risponda adeguatamente alla crisi senza perdersi, dice, in sterili polemiche da campagna elettorale, la apoliticità della Chiesa - che non prende posizioni ma è per il bene di tutti e di tutto l’uomo - e l’impegno contro la mafia. Mons. Crociata cita poi la beatificazione di don Pino Puglisi e il suo ruolo esemplare:

“E’ stato ucciso perché era un prete che si dedicava all’opera pastorale, educativa, facendo la vera lotta alla mafia, cioè togliendo le radici a quella visione della realtà così distorta da essere distruttrice. Allora, che cosa può fare la Chiesa? La Chiesa può essere Chiesa, ma se è Chiesa fino in fondo, allora, per natura sua va contro la mafia, è proprio l’opposto, l’antagonista per eccellenza, perché toglie alla radice tutte le motivazioni che possono indurre alcuno a lasciarsi trascinare nel modo di vedere e di agire che è proprio di queste organizzazioni criminali”.

Appuntamento importante per i vescovi è la Professio fidei prevista per giovedì prossimo, alla presenza del Papa.

Ultimo aggiornamento: 22 maggio







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